Scampia. Intervista a Erri De Luca, ospite al Cantiere 167

NAPOLI – Lunedì 8 maggio alle ore 10:00, lo scrittore napoletano Erri De Luca è stato ospite al Cantiere 167 a Scampia, quartiere di Napoli, per discutere dei temi trattati nel suo libro “La parola contraria”.

Nel 2014 lo scrittore era stato denunciato dalla LTF, ditta costruttrice della linea TAV Torino – Lione, per una serie di frasi dette e pubblicate su “Huffington Post” Italia e ANSA, in cui sosteneva che la TAV andasse sabotata per legittima difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua: “L’accusa contro di me sabota il mio diritto costituzionale di parola contraria. Il verbo sabotare ha vasta applicazione in senso figurato e coincide con il significato di ostacolare”. Così scrive infatti nel suo libro, difendendo il diritto di pubblica parola e la libertà di parola contraria. Concetti che hanno fatto da sfondo a tutte le discussioni affrontate nella mattinata di ieri, veri e propri dibattiti sulle questioni più disparate: si è approfondito l’argomento abbattimento delle vele; dell’inefficacia di Frontex (Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera – ndr) che posiziona le navi a più di centro chilometri dalla costa libica, per i salvataggi dei naufraghi.

De Luca è intervenuto anche sul concetto nuovo e attuale di cittadino: “Quello che è cambiato oggi è un peggioramento della condizione di cittadini. All’epoca (Durante gli anni ’70 – ndr) si era cittadini tutti. Oggi è degradata la cittadinanza. Si è passati lentamente da cittadini a clienti. Si è valutati in base al proprio potere di acquisto. Non hai diritto alla sanità, sei un utente dell’azienda sanitaria locale. Ma la sanità è un diritto. Questa degradazione è quella della quale siamo investiti in Italia.”.

Per evitare il processo di mercificazione di diritti fondamentali è dunque importante ripartire dal basso e combattere per affermare i propri diritti. Al riguardo abbiamo rivolto allo scrittore le nostre domande.

Il processo a cui lei è stato sottoposto ha in qualche modo influenzato la sua carriera di scrittore?

«No in nessun modo. Mi ha semplicemente impegnato un po’ di tempo a difendere le mie parole. Erano loro, coloro che mi accusavano, che stavano fuori del campo della Costituzione. Loro erano in difficoltà.»

Che differenza c’è tra il De Luca degli anni ’70, che ha militato in Lotta continua, attivo dunque anche dal punto di vista politico, e quello di oggi?

«Non posso saperlo. Però nella mia immaginazione di oggi penso e spero che quel giovane uomo che sono stato possa riconoscere in me il suo seguito e possa avere intenzione di stringermi la mano.»

Il Senatore del PD, Stefano Esposito, in una trasmissione su La7 ha detto: “De Luca aveva la necessità di tornare in prima pagina e ha colto l’occasione della vicenda Torino-Lione. E non dimentichiamoci che è stato uno dei massimi teorizzatori, nella triste stagione degli anni ’70, del terrorismo”. Parole forti. Cosa risponde?

«Che è ossessionato da me. È un disturbo del suo comportamento, penso che potrebbe occuparsi di altro.»

Antonella Izzo

Comments

  1. Brava e precisa, belle le domande altrettanto belle le risposte la pubblico nel Gruppo FB L’Invincibile Grazie

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