Libri. A Quarto i venerdì con l’autore: Sara Bilotti

QUARTO – “I venerdì con l’autore” è un evento culturale promosso dal Comune di Quarto, cittadina in provincia di Napoli, voluto dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Prof. Francesco Pisano, in sinergia con il Sindaco di Quarto, l’Avv. Rosa Capuozzo. Gli incontri, che hanno avuto inizio il 3 giugno scorso, si tengono tutti i venerdì presso la sala consiliare “Peppino Impastato”, ospitando scrittori e scrittrici per presentare una propria opera e interagire con le domande e le curiosità del pubblico. «Questa rassegna vuole essere uno strumento di promozione della letteratura, sulla quale è importante puntare l’attenzione, perché essa rappresenta uno dei punti di forza necessari per diffondere cultura e abbattere le barriere socio culturali. Ci rivolgiamo soprattutto ai giovani, i quali si trovano immersi in una realtà che talvolta li fa sentire smarriti. Coinvolgerli in eventi di questo tipo vuol dire far capire loro che la lettura non è un semplice passatempo, bensì un mezzo col quale si ha la possibilità di ampliare i propri orizzonti, andando aldilà del proprio naso.», queste le parole dell’assessore alla Pubblica Istruzione, il Prof. Francesco Pisano.

Lo stesso messaggio è stato trasmesso anche dalla scrittrice Sara Bilotti, che il giorno 10 giugno ha presentato la sua trilogia “L’Oltraggio”, “La colpa”, “Il perdono”. L’incontro è stato moderato dal professore e scrittore Luca Marano, che ha esposto un’attenta analisi “letteraria” sull’opera della Bilotti, focalizzando l’attenzione sugli elementi narrativi-psicologici-erotici che confluiscono in una trama ben costruita. L’atmosfera in cui sono immersi i personaggi del racconto ha sfumature noir, un genere molto sentito dalla scrittrice, che per l’occasione ha risposto alle nostre domande.

Perché pensa che il noir possa descrivere la realtà che ci circonda?

«Immergendoci tra i meandri del lato oscuro è possibile addentrarci nel profondo dell’anima. Il nero permette di raccontare le pulsioni più oscure, quelle che teniamo segregate all’interno di noi, e che talvolta nascondiamo persino a noi stessi. È importante indagare ed esplorare la vita anche sotto questo aspetto ‘misterioso’ e ‘cupo’, non lasciandoci intimorire dalle nostra paure.»

Quanta bellezza c’è nella paura e quanta paura c’è nella bellezza?

«La bellezza è terrore, essa non può essere consolatoria. Affinché  un film, un libro, una storia ci cambi, è necessario che ci scuota, che ci faccia riflettere. La bellezza non è mai conforto, perché la consolazione non ci smuove di un millimetro. Per entrare in empatia con gli altri e conoscere il mondo che ci circonda è necessario prima di tutto intraprendere un viaggio all’interno di noi, non avendo paura di venire a conoscenza dei nostri lati oscuri, nascosti. Il lato oscuro ci impaurisce e ci affascina allo stesso tempo.»

Dunque è importante avere paura?

«Assolutamente sì. La paura innesca una serie di meccanismi difensivi, quindi funge anche un po’ da scudo e da freno per evitare di imbatterci in situazioni pericolose. E poi rappresenta una spinta, una sorta di sfida: è bello sentirsi forti quando la paura non inibisce il raggiungimento di un obiettivo. Ovviamente ci sono paure e paure, per quelle paralizzanti il discorso è diverso.»

Gli incontri de “I venerdì con l’autore” proseguiranno fino all’8 luglio, dalle ore 18:30, con l’intento di coinvolgere tutta la cittadinanza per diffondere il messaggio che il cambiamento, la rivoluzione, deve essere culturale prima che politica.

Antonella Izzo

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