Pescara: ottenuta gravidanza eterologa grazie all’egg-sharing

PESCARA – Ottenuta gravidanza su donna 40enne di Pescara grazie all’innovativa tecnica dell’egg-sharing, cioè la condivisione di ovociti sovrannumerati fra donne che si sono sottoposte a trattamenti di stimolazione ormonale per la procreazione medicalmente assistita.

Da circa dieci anni una media di 12.000/15.000 donne, che hanno difficoltà nel concepire, emigrano dall’Italia verso la Spagna per poter realizzare il sogno di diventare madri, pagando di tasca propria le spese necessarie alla realizzazione dei vari tentativi. In Spagna chi dona gli ovociti riceve anche un compenso economico, ma non è così per l’Italia, dove il problema principale è la scarsa donazione di ovociti, che potrebbero aiutare milioni di donne con difficoltà nel naturale concepimento del bambino.

“A Pescara abbiamo notato una maggior propensione verso questa metodologia di donazione, mentre sono ancora pochissime le persone che vogliono donare gameti per semplici fini altruistici. In ogni caso abbiamo ottenuto una gravidanza, attualmente al secondo mese, in una donna con meno di 40 anni affetta da menopausa precoce”, queste le parole di Andrea Borini, presidente dei centri Tecnobios, la cui equipe opera a Villa Serena, nel capoluogo abruzzese. Borini prosegue: “A Pescara, forse perché sono più giovani, le donne sono maggiormente disposte a condividere i loro ovociti in sovrannumero. E’ un gesto molto importante, anche se questo tipo di donazioni non riesce a soddisfare tutte le richieste: solo nei nostri centri ci sono 400 persone in lista di attesa, e una parte sta cercando di andare all’estero perché i tempi si stanno davvero allungando. Qualche donna ci ha scritto ed è anche venuta nel nostro centro per saperne di più sulla possibilità di donare i suoi ovociti: le abbiamo visitate e sottoposte a tutti gli esami. Una è risultata affetta da una patologia genetica che ne ha richiesto l’esclusione, un’altra aveva una bassa riserva ovarica, un’altra ha capito che il percorso non è semplice: stimolazione ormonale con i farmaci, intervento in anestesia, permesso dal lavoro non retribuito. Sono tutti elementi che spaventano. E nemmeno fra gli uomini abbiamo notato una grande facilità alla donazione”. Un problema già affrontato da tempo anche dalla Regione Toscana, attualmente capofila nella battaglia per far tornare in Italia la fecondazione eterologa: attualmente ci sono problemi tecnici e legali che impediscono di assicurare un’offerta soddisfacente. Il problema è avere i gameti femminili: non sono disponibili molte donatrici e l’acquisizione da banche estere dei gameti congelati non è un’impresa semplice.

Iulia Nicoleta Dana

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