Virus Zika. Presto il vaccino

NEW DELHI – Mercoledì 3 febbraio dalla metropoli indiana è arrivata una buona notizia per la lotta contro il virus Zika. Ricercatori del distretto urbano di Hyderabad sostengono di aver sviluppato due vaccini contro il virus Zika, diventata un’emergenza internazionale in America latina, in particolare in Brasile e Venezuela. Ma ci vorrà ancora del tempo per completare i test sugli animali e sugli esseri umani: nella migliore delle ipotesi tra 4 mesi potrebbero essere disponibili 1 milioni di dosi.

Intanto nella contea di Dallas, in Texas, in data 2 febbraio è stato accertato il secondo caso di contagio per via sessuale e non attraverso puntura di zanzara infetta. Il primo, sempre negli Stati Uniti d’America, era stato registrato alle Hawaii. La contea di Dallas infatti ha reso noto che il paziente è stato infettato dal virus dopo aver avuto contatti sessuali con un individuo malato, tornato da un viaggio in Venezuela.

L’infezione da virus Zika si presenta con una febbre, con sintomi di tipo influenzale, che passa in una settimana senza alcuna grave conseguenza al sistema immunitario,  ma che nelle donne in gravidanza causa problemi di malformazioni al feto. In Brasile, che si è rivelato uno dei paesi più colpiti dalla malattia, la microcefalia nei feti in queste settimane è aumentata del 14%, arrivando a 4.783 casi nazionali.

In Europa il comitato di esperti convocato dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha annunciato durante una conferenza stampa, tenuta a Ginevra, che il virus Zika è un’emergenza internazionale e che bisogna iniziare a prendere provvedimenti anche se per ora non sono previste restrizioni ai viaggi. Al momento la cosa che più preoccupa è la mancanza di vaccini e test diagnostici: “Serve uno sforzo internazionale contro il virus”, ha affermato il direttore generale dell’OMS, il medico cinese Margaret Chan, aggiungendo che anche se non è stato ancora scientificamente provata la relazione causale tra l’infezione da virus Zika in gravidanza e la microcefalia, questa è fortemente sospetta. Il virus non sembra causare condizioni cliniche gravi, ma bisogna comunque intensificare i controlli sulla popolazione e accelerare lo sviluppo di test per diagnosticare la malattia e i vaccini con il fine di proteggere la popolazione a rischio.

L’Unicef intanto ha deciso di investire 9 milioni di dollari per limitare la diffusione di Zika e mitigare il suo impatto sui neonati e le loro famiglie in tutta l’America Latina e i Caraibi. Heather Papowitz, esperta Unicef in crisi sanitarie, ribadisce che bisogna iniziare ad agire e dare tutte le informazioni necessarie alle donne per proteggere se stesse e i loro bambini.

L’OMS infine informa che con l’arrivo del caldo il virus potrebbe diffondersi anche in Europa. Il consiglio per le donne in gravidanza è che per ora sia meglio non organizzare viaggi in Sud America, a meno che non sia inevitabile.

By Lucia Schettino

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