Attivismo. La Lega ai Beni Culturali in Sicilia, la protesta dai social alla piazza

WEB – Nelle scorse settimane Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia, aveva anticipato che un ruolo chiave per la Sicilia, come l’Assessorato ai Beni Culturali, sarebbe stato affidato alla Lega. Secondo i commentatori politici la mossa di Musumeci serviva per allargare la coalizione di centro-destra in Sicilia e per creare un maggiore feeling con il partito di Pontida, utile per la sua futura carriera politica nazionale. Due giorni fa è stato quindi ufficializzato il nome dell’Assessore, il giornalista Alberto Samonà, che non è nuovo a ruoli politici: palermitano, con inizi da grillino, poi per un litigio con Di Maio ha cambiato casacca ed è passato alla Lega. Samonà prenderà il posto di Sebastiano Tusa, scomparso circa un anno fa a causa di un brutale incedente aereo.

Da quando è stata comunicata questa nomina è partita la protesta di molti cittadini siciliani, iniziata su Facebook 5 giorni fa con la creazione del gruppo intitolato “No Beni Culturali alla Lega Nord”, che con post e messaggi diffusi sul social contesta la scelta del Presidente della Regione Sicilia. Per gli attivisti siciliani infatti le parole “Sicilia” e “Lega” sono un ossimoro. Al riguardo, anche il presidente della Commissione parlamentare regionale antimafia Claudio Fava ha mostrato il suo sostegno a una dichiarazione della CGIL: “Lontano anni luce dalle nostre idee”. Mentre Nello Musumeci, a difesa del giornalista ha detto: “Non cambio idea, basta con critiche e minacce su Samonà”.

La protesta degli attivisti social continua, ora il gruppo Facebook, che conta già 40.000 utenti iscritti, ha intenzione di portare la propria protesta in piazza, per l’esattezza a Palermo di fronte al Parlamento siciliano, martedì 2 giugno 2020, al grido “La Sicilia non si lega alla Lega”: per gli attivisti Alberto Samonà fa parte di un partito politico che poco si lega all’Identità siciliana e alla Cultura dell’isola.

Una delle amministratici del gruppo di protesta è Loretta Nicolosi: si definisce un’artista a tutto tondo, ritrovatasi con altri siciliani a lottare in questa battaglia. Loretta è nata in Lombardia, ma dice che “non è una guerra tra regioni, né tra Nord e Sud, bensì di idee fatte da una comunità cittadina, senza bandiere politiche dietro. Una sorta di Sardine dal retrogusto siciliano”. A lei abbiamo rivolto le nostre domande.

Perché un membro della Lega non può stare ai Beni Culturali della Sicilia?

«Non è un problema di destra o sinistra, ma con la Lega. Per anni questo partito ha detto frasi come “Bruciate sotto l’Etna!” e Salvini non ha mai manifestato distanza da questi soggetti. Ci dà fastidio»

Musumeci è di centro-destra, non è una nomina politica coerente?

«Quando si è formato il nuovo Parlamento siciliano nel 2017 la Lega ha raggiunto il 5%, mi sembra un risultato basso per affidare l’assessorato più importante della Regione Sicilia alla Lega.

Il gruppo sta crescendo?

«Assolutamente sì, in poche ore abbiamo raggiunto più di 40.000 membri. Nel gruppo ci sono persone di tutti i tipi: da chi si è pentito di aver votato Lega alle ultime nazionali a chi ha votato Musumeci, ma non accetta questa sua scelta. Tra l’altro, evidenzio che abbiamo deciso che chiunque offenderà Musumeci o altri politici sarà buttato fuori dal gruppo. Noi siamo persone pacifiche.»

Musumeci, intervistato, su di voi ha detto: “Poveretti, alcuni di questi hanno problemi personali e familiari”, cosa ne pensa?

«Io sono siciliana, mi sento come una figlia offesa brutalmente dal padre. In un paese democratico è un diritto protestare. Addirittura in questa stessa intervista ha detto che dovremmo stare a casa e zitti, questa esternazione mi sembra poco democratica. Ho fatto pure una video protesta su questo, pubblicata sul mio profilo.»

Ma ormai è stato nominato Samonà come Assessore…

«Lui non ha conoscenza in materia, Sebastiano Tusa era su un altro pianeta. Già da ore gira un suo post su Facebook, con una bambina che brucia la scuola, e sopra c’è scritto “Da piccolo ho sempre odiato cantare Bella Ciao con la maestra”. Direi bene, anzi benissimo.»

Il 2 giugno scenderete in Piazza, seguirete tutte le regole contro il Covid-19?

«Si, stiamo cercando di preparare questo evento in sicurezza. Speriamo vengano tutti quelli che si sentono vicini a questa problematica, non siamo una nicchia come dice Musumeci. Poi sarà anche un contrasto all’evento di Salvini a Roma, previsto sempre martedì 2 giugno»

Alessandro Morana

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