Volontariato. Con “Bau pizza” in soccorso ai cani randagi

AFRAGOLA – Venerdì 25 novembre si svolgerà l’XI edizione di “Bau pizza”, presso la pizzeria “La Sannitica” di Afragola, Comune della città metropolitana di Napoli. Il ricavato dell’evento sarà devoluto all’associazione “Astra”, da anni in prima linea nella lotta contro il randagismo. Con un contributo economico, che comprende antipasto, pizza e bibita a scelta, i partecipanti potranno sostenere le iniziative di cura e tutela dei cani abbandonati nelle campagne e lungo le strade di Afragola. Astra infatti, avvalendosi di volontari, provvede all’intercettazione degli animali bisognosi di assistenza, li accoglie e se ne prende cura fino all’adozione. In quanto associazione autofinanziata, Astra ha spesso organizzato iniziative come “Bau Pizza” per ricevere aiuto, e allo stesso tempo sensibilizzare gli abitanti di Afragola e del circondario all’emergenza dell’abbandono degli animali. A presiedere l’associazione è Carolina Fico, che ha avviato questo progetto con l’aiuto di amici, familiari e volontari. A lei abbiamo rivolto le nostre domande.

Quando è nata Astra?

«Dopo aver preso il mio cane ho iniziato a notare i randagi in strada, prima non ci avevo mai fatto caso. Nel febbraio del 2011 mio marito mi segnalò una cagnolina che aveva partorito, disse lui, “sei topini”. Andai per due o tre giorni sul posto con coperte e quant’altro, poi iniziò a nevicare e mi allarmai, pensai che i cani nella campagna, con quel freddo, sarebbero morti. Senza ascoltare mio marito, andai a prenderli per portarli via con me. Mentre inserivo il trasportone con i cuccioli e la madre in auto, un altro cane, infreddolito, entrò dalla portiera aperta. Era una cagnolina, presi pure lei. Per le adozioni mi aiutò una ragazza, Marika. Grazie a lei, che era brava col computer, feci adottare i primi sei cagnolini. Da quel momento iniziai a soccorrere i cani, li portavo a casa mia, a mie spese li aiutavo, fin quando Marika trovava famiglie che volessero adottarli. Poi le difficoltà economiche si fecero sentire. Mi chiesi come funzionasse il volontariato e feci un appello su facebook, la gente mi chiamava, voleva donare soldi, ma io non sapevo come fare, quindi chiesi consiglio all’ASL. Lì una dottoressa mi disse che dovevo subito creare un’associazione, così avrei potuto ricevere le donazioni in piena legalità.»

Come intervenite per soccorrere i randagi?

«Di solito i volontari non aspettano che la gente li chiami per intervenire. Siccome noi non abbiamo un rifugio per l’accoglienza, ma un solo box in campagna, spesso li ospitiamo in casa. Attualmente qui da me ho sette cani, due dovranno andar via per l’adozione a momenti. Ce n’è un’altra incinta, appena recuperata, che partorirà qui a casa mia, sotto controllo. Diciamo che tra i volontari io sono quella che ha maggiore disponibilità, perché ho adattato il mio appartamento in modo da ospitare i cani. Recuperiamo gli animali dalla strada quando li vediamo, o quando ce li segnalano e abbiamo posto per ospitarli. A volte vogliamo aiutare, ma non abbiamo posti, in quel caso io faccio appello chiedendo aiuto di stallo. Io e i miei volontari acquistiamo le crocchette, le traversine, il vermifugo e tutto l’occorrente. Appena portiamo un cane nel box o a casa sverminiamo tutti quelli che stanno a contatto con lui per evitare infezioni. Non sterilizziamo i cani, ma diamo obbligo di sterilizzazione a chi li adotta. Noi di Astra non chiediamo un rimborso spese, ma solo una donazione libera, per avere la possibilità di aiutare altri cani. Il mio vanto, mio e delle mie amiche volontarie, è l’onestà. Perché io che sono a contatto con questo ambiente conosco persone non oneste, spesso la gente ha ragione a non fidarsi ciecamente di alcuni volontari.»

In che periodo l’emergenza si fa più dura?

«Con le nascite siamo in costante emergenza. In estate poi molti più cani si trovano in strada a causa degli abbandoni. Proprio in quel periodo le donazioni scarseggiano, solo a fine settembre iniziano ad arrivare un po’ di soccorsi. Siamo in difficoltà quando dobbiamo far fronte a casi particolari, cani paralitici, sordi, ciechi, affetti da cimurro, tumori. Di certo non giriamo la faccia dall’altra parte, se il cane è malandato facciamo tutte le analisi. Spesso siamo messi proprio male.»

Aiuto dalle istituzioni?

«Nessuno! Neanche un centesimo arriva dalle istituzioni. Stiamo cercando di fare noi qualcosa, precedentemente una mia amica ha organizzato una bella lotteria. Spesso andiamo sotto con i fondi e facciamo la famosa pizzata per risalire un po’ a galla, è un’iniziativa simpatica. Inoltre ho sempre sostenuto che se tutti gli adottanti donassero anche un solo euro, si riuscirebbe a fare qualcosa di più.»

Noemi Orabona

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