Truffa telematica: attenzione a Cryptolocker

ROMA – La Polizia postale raccomanda maggiore attenzione agli utenti internet: secondo alcune indagini infatti, sarebbe stato diffuso un virus che blocca il PC e i suoi contenuti, e che sembra possa essere debellato solamente col pagamento di una sorta di riscatto. E’ questo dunque il contenuto di una nuova frode che si realizza per via telematica, e che prende il nome di Cryptolocker.

La truffa prende forma secondo questa dinamica: l’utente riceve una mail con informazioni su eventuali spedizioni o link relativi a un acquisto a suo favore. Ciccando sul link si aprirà in automatico un allegato in formato Pdf e il gioco è fatto: il nostro dispositivo sarà stato ‘infettato’.
Secondo gli inquirenti questo virus rende illeggibili tutti i documenti che sono presenti nel computer e negli altri dispositivi collegati in rete, intestati al nome dello stesso utente. Apparirà infine una schermata che chiede soldi, una specie di ‘riscatto’ per i documenti cancellati, seppur ancora presenti nel dispositivo.

La Polizia postale dunque raccomanda la massima attenzione agli utenti, e per cercare di prevenire attacchi di questo genere consigliano l’installazione di un buon antivirus sui dispositivi, fare qualche copia dei propri file e soprattutto non aprire le mail contenenti spam o messaggi dal contenuto poco chiaro.

Nel frattempo sono state avviate dall’Antitrust altre misure cautelative che riguardano lo shop di applicazioni online: infatti iTunes, Google, Amazon e altri brand hanno avviato dei sistemi di sicurezza per contrastare le pratiche commerciali scorrette: in particolare i titolari degli store di applicazioni online dovranno avvertire i potenziali acquirenti che alcuni tra i servizi da loro offerti potrebbero essere solo inizialmente a titolo gratuito, ma poi, per poter fruire del loro peno funzionamento, potrebbero richiedere pagamenti di piccole somme di denaro.

Tutto questo avviene per garantire un più consapevole ed efficace controllo sugli strumenti di pagamento associati ai dispositivi intestati agli utenti, ma soprattutto per garantire maggiore tutela ai consumatori.

Carmela Landino

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