Sociale. A Napoli gli “Intrecci d’arte” del “Cerchio Quadrato”

NAPOLI – Venerdì 15 marzo, presso la Casa dei giovani e della cultura di Pianura, L’Associazione culturale “Il Cerchio Quadrato Onlus” ha presentato il progetto “Intrecci d’arte”, un insieme di attività laboratoriali per la promozione e il sostegno della creatività giovanile, al fine di orientare e valorizzare competenze, attitudini e saperi giovanili, fornendo strumenti concreti per dare visibilità alla loro energia artistica in rapporto anche allo sviluppo del territorio e della comunità.

L’obiettivo generale consiste nello sperimentare l’utilizzo del linguaggio espressivo artistico per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse giovanili, attraverso attività tese alla valorizzazione del capitale umano di eccellenza in ambito artistico e creativo, che offrano le opportunità di accrescere le conoscenze dei giovani con spiccate attitudini, affinare le loro potenzialità e impiegarli anche nella trasmissione delle competenze.

Al riguardo abbiamo rivolto le nostre domande a Valeria Ripaldini, vicepresidente de “Il Cerchio Quadrato”, nonché dirigente psicologa dell’ASL NA 3 sud.

Di cosa si occupa l’associazione?

«L’Associazione ha maturato una lunga esperienza partecipando a progettualità rivolte ai minori a rischio dal 1998 al 2019, in particolare con i progetti “Ragazzi in città”, “Estate ragazzi”, “Scuole Aperte” fino ad arrivare all’attuale progetto “Pankids”, attività laboratoriali rivolte a bambini e ragazzi. Si precisa che “Intrecci d’arte” è in collaborazione anche con altre associazioni: l’Associazione Leaf (Davide Carnevale); l’Associazione “Lo sguardo che trasforma” (Guido Liotti); N. I. C. O. L. A. Italy (New International Company Of Live Arts), e l’Associazione Ardea».

Quali le attività proposte?

«Le attività comprendono un Infopoint il martedì dalle ore 10:00 alle 12:00. Si tratta di un percorso di Orientamento e Informazione su temi specifici come il lavoro; la formazione; la mobilità europea; i bandi europei, per studenti universitari e/o studenti degli Istituti Superiori».

Ci sono anche gruppi di lavoro sulle competenze trasversali?

«Il percorso di formazione sulle competenze trasversali ha la finalità di creare consapevolezza rispetto all’importanza delle competenze trasversali nei contesti lavorativi e le strategie più idonee al loro sviluppo e/o consolidamento in studenti universitari. Tali competenze costituiscono infatti mezzi essenziali, in combinazione con le conoscenze e competenze specifiche delle discipline in cui i partecipanti hanno scelto di specializzarsi, per affrontare nel modo più efficace possibile le sfide della loro futura professione, e ancor prima i passaggi funzionali all’ingresso nel mondo del lavoro».

Altre attività previste?

«Altre attività si svolgeranno lungo due direzioni integrate e complementari: attività di carattere animativo, come il laboratorio “aggancia il bullo”, finalizzato all’integrazione di minori a rischio; e poi di sviluppo, con interventi di tipo educativo, finalizzati ad azioni di protagonismo.»

Serena Costantino
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