Sant’Anastasia. Rifiuti abbandonati e noncuranza per spazi verdi

SANT’ANASTASIA – Un’ondata di incuria e di poco senso civico sta trasformando gli spazi verdi di Madonna dell’Arco in piccole discariche. Ad aumentare il senso di abbandono contribuisce anche una manutenzione lenta che consente un’eccessiva crescita del manto erboso.

Nel corso degli ultimi anni il Comune di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, si è impegnato per aumentare la presenza di spazi verdi nella frazione di Madonna dell’Arco, recuperando delle aree che erano state lasciate abbandonate a se stesse. Eppure l’impegno profuso nel recupero di queste aree non è rispettato, tanto dalla cittadinanza quanto da chi dovrebbe occuparsi della manutenzione delle suddette zone: la sensazione che si prova percorrendole è infatti di abbandono, in quanto il lasso di tempo che trascorre tra una pulizia e l’altra è molto lungo, abbastanza da consentire al manto erboso di crescere e infittirsi, aggiungendosi alla noncuranza di molte persone che, senza mostrare un briciolo di rispetto per l’ambiente, gettano i rifiuti nelle aiuole.

Una zona presa di mira in particolar modo è lo spazio che intercorre tra il Parco Vesuvio e il Parco Gaio: inizialmente l’area era ricoperta di terreno ed erbacce, in seguito è stata riqualificata asfaltando il terreno e curando la zona verde. Al termine dei lavori sono state poste anche alcune panchine, che sono state subito utilizzate dai ragazzi come luogo piacevole di incontro. Tuttavia con il passare del tempo si è creata una situazione analoga a quella della Villa Comunale e, come mostrato anche dalle foto, attorno alle panchine si sono accumulate cartacce, buste e mozziconi di sigaretta, il tutto circondato da erbacce che hanno ripreso a crescere nascondendo parte di questi rifiuti. Sicuramente non è responsabilità del Comune la mancanza di educazione e di senso civico dei cittadini residenti, ma dando loro il buon esempio, cioè mantenendo gli spazi verdi più curati, si contrasterebbe certamente il senso di abbandono degli stessi, dunque potenzialmente si scoraggerebbe questa tendenza a gettare di tutto tra le erbacce.

Daniele Amelino

Leave a comment