Baia naturale di Ieranto a rischio, con sporcizia e incuria

MASSA LUBRENSE – Avanzi di cibo, buste di carta e rifiuti vari in spiaggia, così lo scorso fine settimana si è presentata la piccola insenatura situata nella riserva naturale della Baia di Ieranto, nel Golfo di Salerno, dove pochi controlli e ancor meno senso civico rischiano di rovinare l’area di uno dei patrimoni ambientali più belli della Campania.

In estate la ricerca di spiagge incontaminate dalle acque limpide è molto frequente, la Baia di Ieranto, nel Comune di Massa Lubrense, è senza dubbio una delle riserve naturali più belle presenti in Italia ed è per questo che nel mese estivo molti turisti si uniscono agli abitanti del luogo per godere dello splendido paesaggio naturale della conca che, assieme ai faraglioni di Capri presenti sullo sfondo, fa da cornice alle pulitissime acque della riserva marina protetta di Punta Campanella.

Tuttavia, la mancanza di controlli continui sulla spiaggia da parte del FAI, il Fondo Ambiente Italiano, a cui il sito è stato donato nel lontano 1986, rende saltuaria la pulizia di quest’ultima, ragion per cui si tende ad ‘affidare’ questo compito al buon senso di balneari e bagnanti. Ma il senso civico sfortunatamente non è presente in tutti, e come già accaduto in passato, anche lo scorso fine settimana la spiaggia della baia si è presentata sporca e disseminata di rifiuti vari tra i quali accendini, buste di patatine, materiali non biodegradabili e carte varie, il tutto in un contesto di semi abbandono e noncuranza. Purtroppo anche il mare rischia di restare contaminato dalla medesima sporcizia, alla quale si aggiunge quella che saltuarie imbarcazioni, non certamente appartenenti al FAI, rilasciano come scarico o portano a riva nel raggiungere la piccola baia: prodotti e alimenti da vendere ai turisti.

Trattandosi di una riserva naturale, il presidio FAI non può essere collocato vicino la zona balneare. Ma siccome preservare l’ambiente è fondamentale, si potrebbe considerare un controllo a sorpresa della zona via mare, cosi da scoraggiare l’infrazione delle norme vigenti nella baia. Perché non ci hanno ancora pensato?

Daniele Amelino

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