Napoli. Raccolta fondi e petizione LAV: “#IPIUTASSATI sono gli animali”

NAPOLI – Sabato 10 marzo, dalla ore 10:00 alle 13:00; e sabato 17 marzo, dalle ore 10:00 alle 20:00, in Via Luca Giordano hanno avuto luogo le “Giornate nazionali di Pasqua” organizzate dalla LAV per raccogliere fondi attraverso la cessione di uova di cioccolato, denaro da utilizzare a favore dei cani e delle colonie feline del Sud Italia. Presso gli stand i cittadini hanno potuto firmare anche per la petizione #IPIUTASSATI, che chiede l’abbassamento dell’IVA sulle prestazioni veterinarie e il cibo per animali, oltre all’abbattimento dei costi dei farmaci veterinari.

A Napoli, come nel resto d’Italia, i cittadini che si sono recati presso il gazebo allestito dai volontari della LAV, a Napoli in Via Luca Giordano nel quartiere Vomero, hanno firmato la petizione per chiedere al nuovo Governo e al nuovo Parlamento, nello specifico ai ministri della Salute e dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica e ai Presidenti del Senato e dalla Camera, una riduzione dell’IVA su cibo e cure, intese come prestazioni veterinarie, per gli animali; oltre l’aumento delle detrazioni fiscali sulle spese di cura sostenute; e farmaci meno costosi.

Nelle famiglie italiane infatti #IPIUTASSATI sono proprio gli animali: su cibo e cure l’IVA è al 22%, come per i beni di lusso. Inoltre, solo una piccola parte dei costi per le cure e i farmaci sono effettivamente detraibili, costi che superano anche di otto volte quelli sostenuti per le persone. Non di rado i farmaci per uso veterinario hanno lo stesso principio attivo di quelli per uso umano, ma un costo largamente maggiore. AI veterinari è vietato, pena pesanti sanzioni, prescrivere un medicinale autorizzato per l’uomo, nei casi in cui è previsto un farmaco registrato per l’animale. Spesso ciò che ferma una famiglia dal prendere un animale domestico è il costo che l’animale stesso comporta; sovente accade che i costi delle prestazioni veterinarie e dei farmaci siano insostenibili, e per molte famiglie italiane curare il proprio animale comporta enormi sacrifici e talvolta l’unica opzione è rinunciare alle adozioni. La petizione quindi mira a contrastare il randagismo e a favorire un numero sempre maggiore di adozioni. Il messaggio della LAV è infatti il seguente: gran parte dei soldi spesi sono tasse; se per le spese per gli animali l’IVA fosse più bassa, il cibo e la prestazione veterinaria costerebbero meno, quindi sarebbe più facile prendersi cura e accudire gli animali. Meno tasse, animali più felici.

Al riguardo abbiamo rivolto le nostre domande a Gino Civita, consigliere LAV-Napoli.

Gli animali sono #IPIUTASSATI?

«Si tratta di una petizione a livello nazionale in cui chiediamo maggior attenzione da parte delle istituzioni nei confronti di chi ha deciso di adottare un animale da compagnia, un animale familiare. Chiediamo la riduzione dell’IVA sui prodotti destinati agli animali familiari, attualmente considerati beni di lusso; l’aumento delle detrazioni fiscali sui costi; e l’eliminazione della sproporzione che esiste tra farmaci per uso umano e gli equivalenti farmaci per uso animale. Con questa petizione chiediamo alle istituzioni di tener conto delle esigenze dei cittadini che la stanno firmando. È possibile firmare la petizione anche online, sul sito della LAV.»

Cosa finanzierete con la cessione delle uova di Pasqua?

«Stiamo raccogliendo fondi che saranno poi destinati alle realtà del Sud Italia che si trovano alle prese con un problema gravissimo: il randagismo. Le uova provengono dai circuiti del commercio equo e solidale, per cui oltre ad aiutare i randagi del Sud Italia diamo una mano anche alle popolazioni che producono cacao tramite i suddetti circuiti.»

Iniziative per il futuro?

«Stiamo pensando di organizzare iniziative, prima di Pasqua, per sensibilizzare i cittadini sul tema della strage degli innocenti, gli agnelli, che ha luogo ogni anno. Si festeggia con il sangue una resurrezione, almeno per chi è credente. Continueremo la campagna per gli animali familiari che andrà avanti nei prossimi mesi.»

Dario Quattromani

Leave a comment