Napoli. La III Edizione della notte bianca al Rione Sanità

NAPOLI – Sabato 6 maggio, a partire dalle ore 18:00 fino a notte inoltrata, si è svolta la III Edizione del Festival “Benvenuti al Rione Sanità”, organizzato dalla Fondazione San Gennaro, con il sostegno del comico Alessandro Siani.

Grande affluenza per la III Edizione del Festival, che per il primo anno è andato in onda anche in diretta televisiva sul canale satellitare Sky Arte, infatti la musica ha fatto da sfondo a un patrimonio culturale che è stato possibile visitare per tutta la notte, come l’antica chiesa di “Santa Maria della misericordia ai Vergini”.

Per l’occasione si sono susseguiti vari concerti sin dal tardo pomeriggio, con cantanti noti e gruppi emergenti napoletani: tra i tanti segnaliamo Valerio Jovine, vera e propria anima della serata, che ha attratto molto pubblico nonostante una leggera pioggia durata circa 30 minuti. Un simpatico siparietto è avvenuto su uno dei palchi secondari del Festival, dove un giovane gruppo emergente ha dovuto fronteggiare l’improvvisa assenza del suo batterista con l’aiuto del pubblico, facendo salire a rotazione aspiranti batteristi per sostituire il proprio.

Per l’evento sono state messe a disposizione del pubblico, per l’intera durata della manifestazione, degustazioni di prodotti tipici alimentari, tra i quali ovviamente non poteva mancare la pizza. L’evento ha ottenuto una grossa affluenza di pubblico, ma dai residenti e dai negozianti del posto è stata sottolineata qualche critica: secondo loro “il quartiere dovrebbe essere vissuto in questo modo 365 giorni l’anno e non solo in tali occasioni, perchè è assolutamente una delle zone più caratteristiche della città e che offre tante cose”.

Il Rione Sanità è uno dei quartieri più problematici di Napoli, spesso al centro della cronaca nera, e per questo motivo gli stessi cittadini della zona ne pretendono la riqualificazione, anche perché il Quartiere ha voglia di rivalsa, di contrastare i luoghi comuni, di mettere in mostra l’aspetto culturale e musicale del territorio.

Stefano Colasurdo

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