Napoli. La chiesa di Materdei non chiuderà mai più

NAPOLI – “’A porta nun se ‘nzerrarrà cchiù”. La porta della chiesa non si chiuderà più. Con questo motto, venerdì 8 luglio alle ore 18:00, ha avuto luogo nella chiesa di Sant’Agostino degli scalzi un concerto che ha visto la partecipazione di alcuni artisti napoletani per festeggiare con gli abitanti di Materdei e le  associazioni del quartiere la risoluzione della paventata chiusura della chiesa.

Dove eravamo rimasti. Il 18 settembre 2015 si era tenuto nella chiesa di Sant’Agostino un concerto per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio di chiusura della chiesa: morendo l’ultimo monaco dell’ordine degli Agostiniani scalzi, il coordinamento provinciale di Roma, per problemi economici, aveva scelto di chiudere la chiesa di Napoli e  spostare il giovane padre Randy a Torino, quindi gli abitanti di Materdei avrebbero perso la loro chiesa, punto di riferimento religioso per la comunità; e la città di Napoli avrebbe perso uno dei principali complessi religiosi del ‘600 napoletano con dipinti, stucchi e marmi: nel complesso furono girate alcune scene del film “L’oro di Napoli” di De Sica, e furono eseguite nel 1837 le esequie del poeta Leopardi, morto durante il suo soggiorno a Napoli. I locali della chiesa inoltre fungono da contenitore sociale con un ambulatorio medico gratuito per anziani e persone bisognose di cure, si tengono anche corsi per adulti e bambini, di yoga e danza, con una piccola offerta da devolvere alla chiesa.

Per l’occasione abbiamo raccolto la testimonianza di Ciro Guida, dell’Associazione Via Nova.

Dunque la chiesa resterà aperta?

«La chiesa non chiuderà più, ci hanno mandato tre sacerdoti agostiniani della comunità filippina, giovani con tanta voglia di fare. Mercoledì mattina c’è stato il loro insediamento con una messa solenne e poi l’incontro col Cardinale Sepe. Noi come comunità, al di là delle associazioni e della politica, avevamo parlato con Mons. Parlato che si occupava della chiesa e gli chiedemmo che, qualora questi fossero andati via, di far venire un altro ordine religioso per non far chiudere la chiesa. Gli agostiniani poi hanno deciso di rimanere qui, mandando altri monaci.»

Lo spettacolo?

«Abbiamo chiamato questo spettacolo “’A porta nun se ‘nzerrarà cchiù” perché questa è la chiesa di Materdei. Per vedere il soffitto della chiesa si dovrebbe pagare. (Il soffitto è opera di Lorenzo Vaccaro – ndr). Ci sono due tele di Luca Giordano e una di Mattia Preti che sono custodite a Capodimonte, ma devono ritornare. Si sta lavorando per potenziare il sistema di sicurezza e il sistema elettrico, inoltre sono state comprate delle panchine nuove».

Si segnala che la chiusura della chiesa è stata scongiurata grazie all’impegno di Associazione Via Nova, Viviquartiere, Focus Art, Locus iste. Allo spettacolo sono intervenuti gli artisti Fulvio De Innocentis, Gianni Lamagna, Carlo Faiello, Patrizia Spinosi, Michele Boné, Lino Sabella, Rosario Massa, Carlo Cantocalakis, Andrea Bonetti, Alessandro Colmaier, Mario Cavallini

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