Napoli. In piazza per chiedere al Governo riapertura delle scuole in sicurezza

NAPOLI – Giovedì 25 giugno alle ore 18:00, si terrà a Piazza del Plebiscito una manifestazione indetta dal comitato “Priorità alla scuola” per chiedere al Governo la riapertura delle scuole a settembre. Attraverso questa manifestazione, ben 60 piazze italiane saranno popolate da docenti, genitori, studenti e associazioni, per dar voce a un settore eccessivamente penalizzato dall’emergenza Covid-19.

Le proteste hanno l’obiettivo della riapertura delle scuole, dai nidi alle università, in sicurezza e a tempo pieno. Ciò che si contesta infatti al Governo è il contenuto delle linee guida contenute nella bozza “Piano scuola 2020-2021”, in attesa di approvazione da parte della conferenza Stato-Regioni. Le linee guida propongono un nuovo piano di studi basato su didattica ibrida (Didattica a distanza e in presenza) per tutti gli studenti delle superiori, turni per tutti, esternalizzazioni consistenti in lavoro precario, classi divise in gruppi di apprendimento, insegnamenti trasversali che comportano l’accorpamento di materie, e il sabato come ulteriore giornata scolastica. Assenti invece specifiche linee guida riguardanti la prevenzione sanitaria, ovvero le direttive utili a garantire una ripartenza in sicurezza del settore scolastico.

Lo sgomento dinanzi a tali disposizioni ha portato comitati e associazioni a organizzare tale manifestazione, nella speranza di ottenere un maggior sostegno, anche economico, da parte del Governo, in un momento di per sé già tragico e incerto.

Affinché siano garantiti il diritto alla salute e all’istruzione, gli organizzatori chiedono un potenziamento del personale docente e ATA, interventi di manutenzione dell’edilizia scolastica, l’adozione di protocolli di prevenzione sanitaria, il potenziamento dei trasporti pubblici e un maggiore investimento economico nel settore.

Il diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito, è il perno della manifestazione, poiché solo un miglior funzionamento dell’intero settore può effettivamente formare gli alunni, futuro motore di questo Paese

Elisabetta Albero

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