Napoli. Il Comitato degli occupanti di Villa Medusa inaugura la biblioteca

NAPOLI – Il 3 marzo alle ore 17:00 circa, sarà inaugurata la biblioteca popolare all’interno di Villa Medusa, edificio occupato da un comitato civico da alcuni anni, a Bagnoli nel territorio flegreo della periferia napoletana. La biblioteca sarà a disposizione di tutti, e chiunque potrà arricchire le librerie con testi di ogni genere, sia di lettura leggera che testi politici o altro argomento.

Villa medusa è uno dei tanti esempi di riappropriazione degli spazi urbani a Napoli. In funzione già da un paio di anni, si occupa di rivalutare e riqualificare una zona, da molti  ritenuta problematica, della città, e metterla quindi a disposizione della cittadinanza. Il tutto è stato reso possibile grazie ad alcuni volontari che hanno deciso di trasformare un luogo, totalmente abbandonato da anni, in un’opportunità culturale, farne insomma un punto di ritrovo per la cittadinanza, per dare voce a quella fetta di popolazione che chiede da tempo un intervento o un sostegno da parte dello Stato, che tuttavia tarda ad arrivare.

Oggi gli spazi abbandonati sono occupati da una biblioteca con aule studio annesse, tra i libri custoditi vi sono anche testi universitari da poter prendere in prestito: libri anche fotocopiati, per agevolare ulteriormente i ragazzi, in modo tale da poter fornire un servizio ai ragazzi del quartiere, sopratutto a coloro che hanno difficoltà a raggiungere le sedi universitarie. L’inaugurazione della biblioteca inoltre è un’occasione per condividere con le persone uno spazio che è di tutti, ma che non tutti conoscono, e non sanno che questi luoghi sono spazi sociali, dove gli stessi cittadini organizzano e tutelano a favore dell’intera collettività.

Segnaliamo che all’inaugurazione della biblioteca sarà anche presentato il libro di Andrea Bottalico: “Il fuoco a mare. Ascesa e declino di una città-cantiere del sud Italia”. E sarà possibile visitare anche l’intera struttura e conoscere meglio le attività che si svolgono all’interno come il mercato biologico, la palestra popolare, il gruppo di ballo e tante altre attività, anche e soprattutto per i bambini del quartiere.

Stefano Colasurdo

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