Marano. Sventata chiusura definitiva del Cinema G. Siani, ma non basta

MARANO DI NAPOLI – Scampato pericolo per la chiusura definitiva del Cinema Comunale Giancarlo Siani, a Marano di Napoli. La raccolta firme si sarebbe dovuta fermare, ma continua affinché, forti del sostegno dimostrato dai cittadini, si riesca a ottenere una ristrutturazione della storica sala cinematografica.

Quando nel pomeriggio di mercoledì 20 luglio siamo giunti al Cinema Comunale G. Siani, sito in Via IV Novembre a Marano di Napoli, da pochi minuti era stata diffusa la notizia dello scampato pericolo di chiusura definitiva del cine-teatro. A salvaguardare uno dei simboli più affezionati di questa cittadina dell’area nord, dove mancano quasi completamente luoghi di aggregazione e coinvolgimento, soprattutto per i più giovani, è stata la stipula di un contratto che dovrebbe salvaguardarne l’apertura per i prossimi 9 anni. Un accordo nato grazie alla società Fortapasc, non a caso omonima del film dedicato al giornalista Giancarlo Siani, nata dall’associazione Archivi Cinematografici, che fino a poco tempo fa aveva provveduto alla gestione del cine-teatro.

Scongiurato il pericolo della chiusura definitiva, come ci racconta anche l’ex presidente dell’associazione Archivi Cinematografici, Gennaro Dama, “bisogna che la pressione e la voce si facciano ancora sentire, perché si riesca ad avere tutto l’appoggio possibile per avviare piccoli e grandi lavori di ristrutturazione di cui la sala cinematografica necessita”. Si era dato il via infatti, lunedì 18 luglio, a una raccolta firme che manifestasse il largo sostegno dei cittadini allo storico Cinema G. Siani. Sostegno tenacemente percepito e ricevuto.

La continuità dell’attività del cinema comunale in questi anni è stata garantita dal forte impegno di Archivi Cinematografici, mancante tuttavia dell’appoggio dell’amministrazione comunale. Ma la storia oggi pare essere all’incirca questa: la struttura è una multiproprietà, affittata dal Comune nel 2003 e poi passata alla gestione dell’associazione Archivi Cinematografici, che corrispondeva inizialmente il 70% della spesa prevista mensile. A un certo punto il Comune non ha più potuto sostenere economicamente l’impegno e ha chiesto che l’associazione provvedesse completamente alla spesa: l’accordo però non si è chiuso con la terza parte in causa, cioè i proprietari della struttura. Mercoledì scorso la svolta che consente di sperare.

Al momento è salvo dalla definitiva chiusura questo importante luogo culturale cittadino, ma resta da sperare in un diverso e stabile sostegno, di tutte le parti in causa, per la ripresa delle sua attività. In questa video intervista la testimonianza di Gennaro Dama.

Camilla Esposito

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