Attivismo. Un nuovo comitato a Villaricca

VILLARICCA – La lotta senza fine dei rifiuti, nei comuni della cosiddetta “Terra dei Fuochi”, adesso ha un braccio e una testa in più a combatterla: il comitato civico cittadino “Difendiamo la nostra terra, difendiamo il nostro futuro”, che porta avanti in questi giorni le sue prime azioni, dopo essersi costituito alla fine di luglio.

A fine luglio tre cittadini attivisti di Villaricca, cittadina dell’area metropolitana di Napoli, hanno fondato un comitato civico che hanno chiamato “Difendiamo la nostra terra, difendiamo il nostro futuro”: Pasquale La Selva, Giuseppe Imperatore e Giuseppe Castellone, i tre fondatori del comitato temporaneo, esperienza ed esperimento che terminerà a luglio 2018, impegnati per Villaricca 2 o Villaricca Nuova, che è solo un modo per delimitare i confini di una non molto estesa area, distaccata dall’effettivo Comune cui fa capo, quello appunto di Villaricca. E proprio perché più periferica della periferia, Villaricca 2 non gode spesso dell’interesse dell’Amministrazione comunale.

Villaricca 2 è anche sede della ex discarica Alma, chiusa nel 1994 e mai bonificata. Via Sambuco, la strada che ospita la collina di rifiuti, ricoperta negli anni da uno strato significativo di erba, ospita da tempo immemore una vera e propria discarica a cielo aperto. Talvolta fatta di pneumatici ammassati a decine, talvolta di materiali di scarico di industrie tessili, materassi, vecchi computer e TV: il loro alternarsi dipende dalla frequenza con cui agli ammassi di rifiuti sulla strada viene dato fuoco. L’estate è il periodo in cui i cosiddetti roghi tossici diventano una realtà più reiterata, forse più invasiva, perché le finestre delle abitazioni sono spalancate anche di notte, quando è più probabile che accada, sicuramente è la stagione in cui tutto è complicato dal forte caldo.

È questo il principale impegno che il comitato “Difendiamo la nostra terra, difendiamo il nostro futuro” vuole affrontare. Una delle sue prima azioni, considerando che il comitato si è costituito alla fine dello scorso mese, risalgono alla settimana scorsa, con le segnalazioni ai sindaci dei comuni di Qualiano, Villaricca e Giugliano, ai relativi comandi di polizia locale e all’Asl rispetto ai rifiuti sversati nella zona Ponte di Riccio, nella strada di accesso a Cava Riconta, Via Ripuaria e via Monteleone, in Via Sambuco. La lettera, inviata dalla persona giuridica del comitato, e quindi probabilmente con una voce più forte di quella dei singoli cittadini che già spesso in passato hanno fatto questo tipo di segnalazioni, chiede la rimozione dei rifiuti abbandonati in queste aree e maggiori controlli. In caso contrario “si agirà per vie legali e agire in via legale significa poi entrare nel merito dei fatti, perché tanto può essere una questione legata all’inefficienza dell’amministrazione, tanto può essere un reato vero e proprio, penale, perché può trattarsi di reati contro la salute della persona. L’inerzia continua dell’amministrazione a un certo punto smette di essere inefficienza amministrativa e diventa un questione penale vera e propria, come già è accaduto all’epoca dell’apertura della discarica Alma, della discarica Cava Riconta nel 2006…”, come spiega Pasquale La Selva, giovanissimo laureando in Giurisprudenza.

Quando gli chiediamo i progetti in cantiere del comitato, La Selva fa riferimento a una serie di interventi di informazione e di sensibilizzazione con i cittadini sulla questioni rifiuti, ma anche relativi alla questione migranti. Quando approfondiamo il discorso, ci riferisce che la Sindaca di Villaricca, Maria Rosaria Punzo, ha dato disponibilità per l’accoglienza di 100 migranti sul suolo comunale: “A differenza di quanto qualcuno possa credere, non ci sono stati imposti dalla prefettura, ma in pratica noi ce li stiamo andando a prendere. A Villaricca arriveranno quasi 100 migranti, per l’esattezza 94, dietro approvazione della giunta comunale dello SPRAR, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Queste 94 persone arriveranno qui e dovranno essere accolte in strutture ed essere integrate”, racconta La Selva. I cittadini sembrano non volerne sentir parlare, molto probabilmente per motivi a sfondo razziale, ma se ci si ferma a riflettere, al di là dei loro insussistenti motivi, il Comune è pronto, nelle condizioni di poter fornire a 94 rifugiati sistemazioni adeguate e progetti di integrazione?

“Mettere quasi 100 persone in una villa, senza strumenti e senza possibilità di integrazione, ovviamente non fa bene né al migrante come persona né al cittadino. In questo senso il comitato si è riproposto di occuparsi della questione chiedendo al Comune di Villaricca di agire in autotutela. Poiché l’arrivo di questi migranti è approvato dietro delibera della giunta comunale, noi chiediamo all’amministrazione di fare una rivalutazione degli interessi e poter fare una autotutela, nella misura in cui non ci sono strutture per accoglierli e possibilità di effettuare questa integrazione”, risponde La Selva, in qualità di portavoce del comitato dei cittadini.

Camilla Esposito

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