Napoli. A Palazzo Giusso assemblea per il “No sociale”

NAPOLI – Mercoledi 5 ottobre, dalle ore 17:00 alle ore 19:00, si terrà presso gli spazi di Palazzo Giusso, in Largo San Giovanni Maggiore, la “Campagna per il No sociale”, un’assemblea di confronto, costruzione e condivisione per affrontare la delicata tematica del Referendum e più in generale delle riforme del governo Renzi. Particolare attenzione sarà dedicata alla situazione sempre più difficile in cui versano i lavoratori.

L’assemblea raccoglierà al suo interno i risultati delle varie assemblea territoriali lanciate a livello nazionale, iniziate il 29 settembre, che termineranno proprio con l’incontro del 5 ottobre, giornata in cui saranno uniti i i diversi lavori per delineare le modalità di svolgimento del futuro sciopero stabilito per il giorno 21 ottobre. In attesa della manifestazione, abbiamo approfondito l’argomento con Giovanni Pagano, uno dei promotori.

I temi principali che si affronteranno in assemblea?

«La giornata del 5 si inserisce in un contesto più ampio che nasce dall’incontro di diverse realtà sindacali di base, tra cui USB, SICOBAS, CAMPANIA IN LOTTA e altre ancora. Ci sono state diverse assemblee tra cui una a luglio, tenutasi a Soccavo, e una il 3-4 settembre allo “Scugnizzo liberato”, che avevano come tema centrale la costruzione di una rete di diverse città che si contrapponessero alle politiche del governo Renzi, con particolare riguardo al tema del lavoro. L’obiettivo è dunque di creare un spazio di convergenza e di lotta che metta al centro il tema delle condizioni del mondo del lavoro. Ovviamente ampio spazio verrà dato anche alla fondamentale questione riguardante il Referendum.»

Come si svolgerà la giornata del 5 ottobre?

«L’assemblea unirà diversi dibattiti svoltisi all’interno delle assemblee territoriali partite il 29 settembre, e che termineranno proprio il 5 ottobre. La giornata sarà dunque una sorta di preparazione in vista delle sciopero previsto per il 21 ottobre, durante la quale verranno discusse le modalità di svolgimento di detto sciopero al fine di costruirlo assieme. Ciò che possiamo sicuramente dire è che ci aspettiamo una giornata intensa di mobilitazione, il nostro obiettivo è fare in modo che per 24 ore si metta al centro il tema dello sciopero, di fare in modo che non ci sia solo uno sciopero formale, ma riuscire a ‘danneggiare’ la controparte, ossia tutti coloro che attualmente mettono in atto politiche di impoverimento e di sfruttamento dei lavoratori»

Perché “Sciopero per un No sociale”?

«Lo sciopero è uno dei movimenti con cui ci vogliamo contrapporre al referendum proposto dal governo Renzi, un NO sociale perchè ci si vuole opporre alle politiche finora perseguite e che si sono rivelate fallimentari. Noi pensiamo che il “no sociale” debba mettere dei paletti, che proprio i corpi sociali, che hanno subito maggiormente le conseguenze delle politiche governative, si oppongano alla riforma costituzionale con la speranza di creare un nuovo momento costituente, che apra la strada a una nuova riforma che prenda in considerazione la tutela dei diritti di coloro che oggi non ne hanno.»

Perché “No” alla riforma?

«Siamo contro la riforma non solo per una questione formale, pensiamo che non sia solo la difesa della Costituzione da mettere al centro del dibattito, anche se questo è sicuramente un punto importante. A nostro avviso si deve evidenziare in primo luogo che ciò di cui si necessita non è vera e propria riforma costituzionale, ma piuttosto assicurarsi che vengano rispettati alcuni di quei principi enunciati nella nostra Costituzione, ma che nella realtà dei fatti non vengono applicati»

Daniele Amelino

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