Festa della Repubblica a Napoli

NAPOLI – Il 2 giugno nella città partenopea. Bagno di folla in Piazza del Plebiscito per la festa della Repubblica, con parate militari, esposizioni e dimostrazioni da parte delle forze dell’ordine, sotto gli occhi di molti bambini delle scuole elementari.

Lo spettacolo è iniziato alle ore 10:00, le forze dell’ordine sono state protagoniste assolute sulla scena con parate e musica, mentre sul palco erano presenti Autorità e il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.
Presenti tanti stand in piazza: Carabinieri, Polizia, guardia Forestale, Polizia scientifica, Marina militare, Polizia municipale, squadra sopralluoghi e missioni umanitarie. In molte esposizioni sono state ricostruite scene del crimine, con tanto di manichino a terra e annessi segnalini sulle armi contundenti, e su altre prove. I carabinieri della scientifica hanno mostrato invece ai bambini delle scuole elementari come effettuare procedure scientifiche, per esempio prendere le impronte digitali. Quasi al centro della piazza era inoltre possibile osservare, entrare persino all’interno, di un aeroplano della squadra d’aviazione: tanti genitori ne hanno approfittato per scattare foto ricordo ai loro figli, che simulavano la guida del velivolo.

La festa è proseguita con il dispiegamento della bandiera italiana sulla facciata principale della caserma dei Carabinieri, attuale Prefettura. Molta emozione ha provocato la discesa dei Vigili del fuoco, calati dall’alto dell’edificio agganciati al tricolore, mentre il coro delle scuole, accompagnato dalla banda musicale, inneggiava l’inno di Mameli in continuazione, fino a che i pompieri non hanno toccato il suolo. Al termine di questa manifestazione si è tenuta un’ultima parata, comprensiva di tutti i corpi paramilitari, in direzione del Palazzo reale.

Infine un piccolo rinfresco, buffet molto originale, è stato offerto a tutto il pubblico: dolcetti e bevande di 3 colori, ovviamente verde, bianco e rosso, rappresentati dalla menta, dal latte di mandorle e dall’amarena, proprio come i colori della nostra bandiera.

Stefano Colasurdo

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