Associazionismo. E’ nata “Merida” contro la violenza di genere

NAPOLI – Mercoledì’ 14 marzo alle ore 18:00, presso la libreria Raffaello ha avuto luogo l’inaugurazione dell’associazione culturale “Merida”, il cui scopo è combattere la violenza di genere, tutelare e favorire il recupero e l’inserimento sociale delle vittime di violenza mediante prevenzione e promozione da attuare nelle scuole.

Merida è l’eroina Disney ribelle che si distacca dal ruolo classico di principessa, che brucia d’amore e passione pur non avvertendo la necessità di un uomo al suo fianco: è questo il simbolo attorno cui nasce l’associazione culturale. Questo ‘logo’ ha la forma di un personaggio, ma che ha il volto tratteggiato a metà, rappresentazione di un’identità per metà cancellata, emblema di chi, l’identità, ha il diritto di conquistare.

L’associazione riunisce donne vittime di violenza ed esperti di consulenza assistenziale sanitaria e psicologica, si propone di combattere la violenza di genere attraverso progetti e attività volte a tutelare le vittime. Si occupa di prevenzione nelle scuole, con un’educazione sentimentale che si ritiene in grado di prevenire possibili future atrocità. Attivo anche uno sportello d’ascolto per accogliere persone vittime di violenza, in costante sinergia con figure professionali dell’area sanitaria, psicologica e legale, aspetto fondamentale per tutelare chi ha bisogno e favorire un percorso di consapevolezza e rinnovamento, nonché un inserimento nel mondo del lavoro.

L’incontro è stato presentato e moderato da Cristina Salvio, Presidente dell’associazione “Merida”, e ha visto gli interventi delle socie fondatrici Annamaria Di Murro, Valentina Salvio, Veronica Albano, Danila Rossi; del Dirigente scolastico ITIS Leonardo Da Vinci di Napoli Annabella Marcello; della Presidente dell’associazione “Primo abbraccio” Gloria Lauropoli; e dell’avvocato penalista Maurizio Zuccaro.

Ai presenti è stato spiegato che l’associazione intende offrire accoglienza alle vittime, uno scudo umano, aiutarle nella consapevolezza di non essere sole, restituire loro le armi per rimettersi in gioco e andare avanti. Cristina Salvio ha sottolineato l’importanza del primo approccio, l’accoglienza, perché “chi è vittima di violenza ha paura, dubbi, prova vergogna”. Danila Rossi invece ha spiegato al pubblico intervenuto che “le donne che necessitano del primo approccio hanno riconosciuto il problema, sono sole, intorno a loro è stato fatto il deserto. Spesso tendono a restare nella loro prigione, maltrattate, umiliate, abusate, corrose e dilaniate interiormente, private della loro dignità. Non guardano avanti, ma si guardano alle spalle, si sentono perseguitate.”. Successivamente Annamaria Di Murro, al proposito della violenza di genere e delle attività da svolgere, ha affermato: “l’associazione può lavorare innanzitutto in prevenzione, poi c’è bisogno anche di un’azione secondaria per aiutare la donna. L’operatore deve entrare in empatia con la vittima e portarla a fare una scelta consapevole, far comprendere che ciò che ha non è amore, tutt’altro.”.

Lo scopo di “Merida” è quindi fornire un abbraccio rassicurante alle vittime e accompagnarle in un percorso di rinnovamento, facendo rete con altre realtà che operano sul territorio come l’associazione “Farmaciste insieme”; o l’associazione “Primo abbraccio”, presente all’inaugurazione nella figura della Presidente Gloria Lauropoli, che si occupa di offrire conforto, coccole e sostegno ai neonati e ai bambini abbandonati dalla nascita e non, con il supporto di volontari e medici.

Apprezzato dal pubblico anche l’intervento di Annabella Marcello, che dopo aver raccontato l’esperienza maturata nel liceo ha sottolineato la necessità di lavorare sin dalla scuola dell’infanzia nella speranza che poi, in futuro, sia possibile curare meno, rispetto a quanto necessario oggi; in seguito il dirigente ha parlato del lavoro da svolgere al proposito dell’educazione sentimentale, portare cioè i ragazzi ad avere consapevolezza dei propri limiti e delle proprie zone oscure, dell’aggressività insita in ogni essere umano, e accettare il tutto senza nasconderle, per favorire l’empatia e una corretta comunicazione. Un percorso che, secondo la Marcello, inizia da un lavoro di riscoperta dei cinque sensi per poi passare alle emozioni e ai sentimenti.

L’avvocato Maurizio Zuccaro, legale di Carla Caiazzo, la ragazza aggredita e data alle fiamme dall’ex fidanzato nel 2016, e anche di Lucia Annibali, ragazza sfregiata con l’acido dall’ex nel 2013, ha preso parte alla discussione parlando, tra le altre cose, della nuova figura di reato per cui si è battuto negli anni: l’omicidio di identità. A tal proposito l’avvocato ha sottolineato che l’aggressore in questi casi intende cancellare il volto e l’identità, uccidere una donna pur lasciandola viva.

Nel corso della presentazione non sono mancate le letture a cura di Lidia Ferrara e la musica che ha anticipato il brindisi. Al termine dell’inaugurazione abbiamo rivolto le nostre domande a Cristina Salvio, Presidente dell’associazione culturale “Merida”.

Il primo passo dell’associazione?

«L’obiettivo di “Merida” è innanzitutto la prevenzione. Ci sono molte associazioni a supporto del contrasto del fenomeno della violenza di genere e noi abbiamo pensato di attenzionare i più piccoli, i più bisognosi, quelli che ancora non possono essere formati. Secondo noi l’educazione ai sentimenti, partendo dalle scuole, potrà formare un ragazzo più consapevole, che prima di usare violenza si confronti con se stesso, si ponga una domanda. In questo senso la progettualità parte con questo progetto che si chiama “educazione sentimentale 2.0”, un reload dell’educazione sentimentale di prima, per chi l’ha avuta, per poi finire a uno sportello d’ascolto per le mamme. Crediamo che le mamme abbiano un ruolo fondamentale, sia perché a loro volta sono maltrattate, sia perché possono infondere ai figli o figlie quell’educazione di supporto necessaria per contrastare questo fenomeno.»

Nel dettaglio, da dove si parte?

«Partiamo dalle scuole e dal territorio, avendo uno sportello d’ascolto per accogliere le mamme. Siamo inoltre in sinergia con parecchie associazioni. Si parte dalla sanità, dall’infanzia, quindi attenzioniamo gli ospedali, le strutture sanitarie in generale, anche grazie alla collaborazione con associazioni come il “Primo abbraccio”, che si occupa di bambini in difficoltà. Abbiamo con Chiara Marciani, l’Assessore alla formazione e alle pari opportunità della Regione Campania, aperto un canale e la stiamo seguendo: le abbiamo fatto capire che vogliamo posizionarci in questo segmento di supporto ai ragazzi. Il contrasto alla violenza di genere, affrontato invece nelle persone adulte, ha un ruolo diverso: il progetto territoriale è incentrato un po’ di più sull’età adulta, pur guardando all’età giovanile. Noi ci siamo, siamo nati adesso, quindi in prospettiva, nel giro di un anno, avremo creato una serie di relazioni tali da essere veramente di supporto.»

Dario Quattromani

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