Ambiente. Farmaci tra sprechi e smaltimento scorretto

NAPOLI – Molti sono i raccoglitori di farmaci scaduti che, nel centro storico di Napoli, risultano utilizzati in modo scorretto dai cittadini. In data 17 novembre infatti, alcuni contenitori appaiono deturpati o utilizzati male, ragion per cui il servizio di raccolta e smaltimento dei farmaci non può svolgersi adeguatamente.

Secondo il rapporto del 2016 sull’uso dei farmaci in Italia, compilato da A.I.F.A. (Agenzia Italiana del Farmaco – ndr) in Italia, la spesa farmaceutica nazionale totale, pubblica e privata, durante il periodo di riferimento è stata di 29,4 miliardi di euro, di cui il 77,4% è stato rimborsato dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale – ndr). La stima colloca la Campania ai vertici, con 217,60 euro pro capite di spesa farmaceutica convenzionata di classe A-SSN.

Dati importanti, che diventano preoccupanti se si aggiunge il fatto che molti dei farmaci acquistati non vengono utilizzati e lasciati scadere in cassette di pronto soccorso e armadietti sanitari. Si tratta quindi di un abuso che danneggia non solo la salute dei fruitori, ma anche le casse del SSN, e soprattutto l’ambiente.

Lo spreco di farmaci, soprattutto di antinfiammatori e antibiotici, è figlio di un utilizzo incosciente, spesso causato dal ricorso a rimedi affrettati e sommari, senza la supervisione di un medico. Al riguardo è stato avviato il progetto “Green HEALT, fai la differenza” gestito nella sua fase pilota sul territorio pugliese da APMAR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatiche), con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sul tema; da un questionario somministrato a circa 2.000 persone è emerso che il 70% della popolazione prende farmaci senza prescrizione medica, il 60% non getta quelli scaduti negli appostiti contenitori e il 75% non controlla di possedere già un farmaco prima di farsene prescrivere un altro della stessa natura. Diffusa risulta la disattenzione all’acquisto e al consumo, oltre al corretto smaltimento dei prodotti scaduti, distribuita in modo più o meno omogeneo sul territorio nazionale.

I farmaci scaduti sono potenzialmente tossici, ragion per cui non vanno conferiti nel cassonetto dell’indifferenziata. A Napoli è possibile smaltire correttamente questo tipo di rifiuti grazie ai raccoglitori posti all’interno o nelle immediate vicinanze delle farmacie. Un servizio efficiente, ma che nella realtà quotidiana incontra qualche ostacolo, uno su tutti quello dell’inciviltà di alcuni cittadini. Non è raro infatti imbattersi in contenitori stracolmi di rifiuti che non hanno nulla a che fare con i farmaci, come fazzoletti usati, volantini, cartoni e addirittura scarti alimentari, soprattutto lungo le strade più trafficate del centro storico della città. Alcuni raccoglitori inoltre sono bersaglio di atti vandalici e risultano sporchi e rotti. Gli unici cassonetti al sicuro sono quelli che le farmacie ospitano all’interno dei propri locali. Utilizzare i raccoglitori dei farmaci scaduti come cassonetti per rifiuti di ogni sorta può ostacolare lo smaltimento sicuro di queste sostanze, oltre che creare disagio agli altri fruitori che trovano spesso i contenitori pieni, e di fatto inutilizzabili.

Non solo cattiva volontà, ma anche disattenzione e disinformazione: pochi cittadini per esempio sanno che negli appositi raccoglitori occorre gettare i farmaci estratti da blister, cartoni e flaconi, al fine di ridurne il volume e di garantirne il corretto smaltimento in seguito.

Noemi Orabona

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