Turchia: fine al presidenzialismo di Erdogan

ANKARA – Il partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha subito una grave battuta d’arresto alle elezioni legislative, perdendo la maggioranza assoluta, detenuta da più di tre anni in Parlamento, e seppellendo così le speranze di rafforzare il suo incontrastato dominio nel Paese.

Secondo i risultati definitivi, il Partito islamico-conservatore della Giustizia e dello Sviluppo è arrivato primo, raggiungendo il 40,7% e conquistando in tal modo 258 seggi su 550, inaugurando, per la prima volta, un governo di coalizione. Un’altra novità del panorama politico turco riguarda il Partito democratico del popolo (HDP), il quale ha largamente superato la soglia del 10% imposta ai partiti per l’ottenimento dei seggi, conquistando 79 seggi parlamentari con il 13% dei voti.  Gli altri due principali concorrenti del partito al potere, il Partito repubblicano del popolo  (CHP, socialdemocratico) e il partito di azione nazionalista (MHP), hanno ottenuto il 25,1% e il 16,4 % dei voti, totalizzando rispettivamente 132 e 81 seggi.

Vincitore di tutti gli scrutini dal 2002, il partito AKP si è presentato, per la prima volta, come non più capace di conquistare l’elettorato, vittima della crisi economica e delle ricorrenti critiche sulla deriva autoritaria dello storico leader. Recep Tayyip Erdogan, di orientamento estremamente conservatore, è stato eletto presidente lo scorso agosto con il 52% dei consensi, davanti ai Ekmeleddin Ihsanoğlu e Selahattin Demirta.

Nel corso del suo governo Erdogan ha mirato al presidenzialismo del suo mandato e al rafforzamento dei suoi poteri. Per il raggiungimento di questi scopi, il suo partito avrebbe dovuto raggiungere i 330 seggi necessari per l’approvazione di una riforma costituzionale. Durante l’intera campagna elettorale, l’opposizione ha combattuto vigorosamente il suo progetto, denominato di ”dittatura costituzionale”. Non appena i risultati delle elezioni sono stati confermati, migliaia di persone sono scese nelle strade di Diyarbakir, la capitale curda del sud-est della Turchia, e hanno celebrato la vittoria del HDP, agitando bandiere e sfilando a suon di clacson. La campagna elettorale si è caratterizzata per le numerose violenze, rivolte principalmente contro gli elettori del HDP. Venerdì sera, un attentato dinamitardo, in occasione di un pubblico comizio dell’HDP, a Diyarbakir, ha ucciso due persone e ne ha ferito diverse centinaia. Dopo i risultati ufficiali è stato appurato che nessun incidente o irregolarità è stata registrata durante i conteggi.

Chris Barlati

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