Terrorismo. Le misure di controllo in Italia

ROMA – In seguito agli episodi terroristici che hanno colpito la Francia, la sede parigina del settimanale satirico “Charlie Hebdo” e il supermercato di cibo Kosher, i Paesi di tutto il mondo stanno adottando forti misure di controllo. Anche in Italia, per scongiurare attentati di terrorismo simili, sono state messe a punto forti misure di prevenzione. Al riguardo, il Premier Matteo Renzi ha affermato che “nel nostro Paese è stata necessaria la cooperazione tra diversi servizi di intelligence già due volte”.

Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, hanno stilato alcune Norme prescrittive per contrastare la minaccia terroristica, perché ciò che preoccupa sono i cosiddetti ‘lupi’ solitari: cellule composte da singoli individui, senza schema, senza struttura militare, ma con un progetto di attacco individuale difficilmente prevedibile.

Le Norme prevedono un rafforzamento degli strumenti di prevenzione e repressione. Il Ministro Alfano chiede l’approvazione della legge che, data la gravità della situazione, potrebbe diventare Decreto in brevissimo tempo (Previsto un Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi alle ore 15:00 e il Decreto già nella giornata di mercoledì – ndr). Queste nuove normative introdotte, alcune riprese dal codice antimafia, prevedrebbero 10 anni di reclusione per chi combatte in teatri di guerra; forti sanzioni per chi organizza viaggi ai fini di praticare atti terroristici; sorveglianza speciale; il ritiro del passaporto e l’obbligo di soggiorno per gli individui sospetti. Maggiori saranno inoltre i poteri affidati alle autorità giudiziarie: essi si estendono anche in ambito virtuale, in quanto verranno oscurati i siti di propaganda jihadista. Molti gruppi infatti riescono a interagire proprio per mezzo di internet, il quale sarà dunque sottoposto a forti controlli da parte dei servizi di intelligence.

Per ciò che concerne l’attività di spionaggio invece, si pensa di introdurre strumenti centralizzati di coordinamento delle investigazioni in materia di terrorismo. Sono già state introdotte maggiori misure cautelative per mezzo di controlli di vigilanza in numerosi mezzi e luoghi pubblici, misure che hanno già avuto un primo effetto positivo: domenica 18 gennaio infatti, all’aeroporto di Roma “Leonardo da Vinci”, è stato fermato un uomo originario del Pakistan in partenza per Londra perché aveva con sé documenti falsi. Dopo gli attentati di Parigi, persone e bagagli sospetti vengono meticolosamente esaminati anche in Italia, e controlli serrati avvengono anche in stazioni ferroviarie, sia all’interno che all’esterno dello scalo, e nelle zone di principali affluenza di persone: agenti in divisa o in borghese setacciano le zone considerate più a rischio.

Carmela Landino

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