Summit Addis Abeba: una persona su sette vive in condizioni di estrema povertà

ADDIS ABEBA – Il 16 luglio si è conclusa con esito incerto la III Conferenza internazionale sul finanziamento per lo sviluppo, tenutasi ad Addis Abeba in Etiopia, dalla quale sono state diffuse statistiche che evidenziano che una persona su sette nel mondo vive in condizioni di estrema povertà. Molte critiche sono state mosse al termine della conferenza da parte dell’Oxfam, una delle più importanti confederazioni internazionali del mondo, specializzata in aiuto umanitario e progetti di sviluppo: secondo Oxfam verrebbe dato più peso agli interessi della finanza privata, mentre ci sono delle evidenti mancanze di standard fiscali internazionali che sottraggono continuamente risorse primarie per la lotta alla povertà nei Paesi in via di sviluppo.

Nel corso del summit è emersa anche la volontà di molti Paesi di arrivare a una vera e propria riforma fiscale globale. A dare voce a questo desiderio è stata la direttrice generale di Oxfam International, Winnie Byanyima: “Nel corso del vertice però molti obiettivi cruciali sono scomparsi dall’agenda dei lavori. Il finanziamento dei progetti di sviluppo è stato semplicemente consegnato al settore privato, senza le adeguate garanzie che tali finanziamenti siano finalizzati alla riduzione della povertà e alla promozione di uno sviluppo sostenibile. Da parte dei Paesi in via di sviluppo è emersa chiaramente la volontà di lavorare insieme per la costituzione di un comitato intergovernativo per la cooperazione sulle questioni fiscali, in grado di dar loro la stessa voce dei Paesi ricchi; ma nonostante questo, si è usciti dal summit con la sensazione di aver raggiunto un debole compromesso che non avrà effetti reali sulla lotta all’elusione fiscale, che continua a sottrarre risorse fondamentali alle persone più povere del mondo”. Secondo l’Oxfam infatti, per sconfiggere la povertà e la disuguaglianza è necessario che vengano istituite delle regole fiscali solide, ma soprattutto più giuste.

Durante il vertice è risultato positivo il riscontro e l’impegno da parte del Premier italiano, Matteo Renzi, il quale ha rilanciato sul ruolo della cooperazione italiana e si è impegnato a un aumento di risorse che permettano all’Italia di diventare il quarto donatore tra i Paesi del G7 nel 2017, l’anno a Presidenza italiana del vertice.

Il summit di Addis Abeba è stato il primo dei tre importanti incontri internazionali che si terranno nell’arco del 2015. A settembre infatti ci sarà il summit sui Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, mentre a dicembre il vertice sul cambiamento climatico, a Parigi: due occasioni importanti per i governi, secondo Byanyiama, per impegnarsi negli aiuti allo sviluppo e in una più equa distribuzione delle risorse per le persone più povere del Mondo.

Iulia Nicoleta Dana

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