Soccavo. Volontari all’opera per la riqualifica del parco di Via Cassiodoro

NAPOLI – Sabato 9 aprile a Soccavo, nel parco in Via Cassiodoro, si sono incontrati alcuni attivisti e volontari per effettuare operazioni di pulizia all’interno della zona verde, luogo oggetto di attenzione delle principali associazioni giovanili del quartiere. L’invito virtuale, diffuso sulle pagine social, era stato accettato da circa 30 persone, ma i partecipanti non hanno mai raggiunto tale numero.

Alle ore 10:00 in punto un volontario ha iniziato a verniciare le cancellate di delimitazione dell’area: è Salvatore Mevo, abitante di Soccavo, che ha preso a cuore la riabilitazione dello spazio abbandonato. Accanto a lui, il giardiniere Vincenzo Boiano e altri residenti della zona, che hanno discusso delle nuove iniziative da portare avanti per la riqualifica del parco. In seguito sono giunti anche i giovani Salvatore Cierro, Luca Di Costanzo, Valerio Figliuolo, Mario Raimondi, Federica Montieri e Gabriele e Gregorio Stalteri. Il signor Vincenzo, attrezzi alla mano, li ha porta con sé per mostrar loro il miglior modo di estirpare le radici dal terreno: «Qui vogliamo dar vita a un campetto di calcio per i bambini», ha spiegato Vincenzo ai nostri microfoni, indicando l’area del parco che i ragazzi hanno cominciato a rastrellare.

I cittadini di Soccavo fanno sul serio. «Loro sono il vero motore di questo parco», ha affermato Mario Raimondi, membro del Comitato di Soccavo, già noto per altre riabilitazioni territoriali del quartiere, tutte andate a buon fine. «Noi del Comitato, insieme ai ragazzi dell’associazione Stone Age e la Davide Bifolco-Il Dolore Non Ci Ferma, abbiamo soltanto dato l’input. Ma senza questi signori il parco sarebbe ancora nel degrado», ha continuato il 25enne, studente di Economia delle Imprese Finanziarie. Ma anche lui ha notato la scarsa partecipazione all’incontro: «All’inizio veniva più gente, ma poi tutto è andato a scemare. La collaborazione assidua è solo quella delle associazioni giovanili, da Stone Age all’associazione Davide Bifolco, fino a Officine Periferiche, comitato del quartiere Pianura. Insieme stiamo cercando di dar vita a una rete sociale per far fronte ai diversi problemi che affliggono i nostri quartieri. Dai temi più leggeri fino alla violenza sulle donne. Vorremmo che i ragazzi del quartiere capissero quanto è importante partecipare. Solo in questo modo può partire un meccanismo di sensibilizzazione. Se senti che qualcosa ti appartiene, ci pensi mille volte prima di trascurarlo».

I volontari trascorrono giornate intere a curare il parco, decisamente migliorato. Ma il loro intervento non basta. Tuttavia in settimana l’ABC dovrebbe riattivare il funzionamento della fontanella d’acqua in disuso, e si è in attesa di una risposta del Comune circa la richiesta di fornitura di asfalto e altro materiale da costruzione. Secondo i piani dei residenti, nel parco si installerà un orto urbano e diverse aree sportive, per le quali alcune aziende locali si sono già proposte come finanziatori. «Bisogna muoversi dal basso. Basta guardarsi intorno. Con le proprie forze, pochi abitanti del posto sono riusciti a far rivivere quella che in precedenza era una vera e propria discarica a cielo aperto», riflette a voce alta Salvatore Cierro, altro membro del Co.S.

Per l’intera mattinata, i fratelli Gregorio e Gabriele dell’associazione Stone Age, insieme a Mario, Salvatore, Valerio, Luca e Federica, armati di rastrello hanno ripulito il terreno del parco dalle radici e dai rifiuti vari. I giovani del quartiere si dimostrano sempre più sensibili al tema ambientale e trovano la propria forza in un collettivismo che meriterebbe però una partecipazione popolare più ampia e costante.

By Ilaria Rossi

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