ONU: Israele smetta con le detenzioni amministrative dei palestinesi

GINEVRA – “Israele continua con le detenzioni immotivate di palestinesi, che vengono incarcerati senza prove e processi”, secondo quanto rilevato dall’ONU.

Lo scorso venerdì un portavoce dell’Alta Commissione per i Diritti Umani dell’ONU ha dichiarato che l’istituzione è preoccupata per il continuo e crescente uso di detenzione amministrativa ad opera delle autorità israeliane nei confronti dei palestinesi.

Citando il caso di Khalida Jarrar, femminista attiva e membro del Concilio Legislativo Palestinese, arrestata il 5 aprile, l’ufficiale dell’Alta Commissione ONU ha reso noto che 424 palestinesi sono ancora sottoposti a detenzione amministrativa in Israele, dato raccolto nel febbraio 2015 e che evidenzia un’enorme differenza con i 181 detenuti registrati lo scorso anno nello stesso periodo.

La detenzione amministrativa, come ha spiegato l’ONU, è generalmente motivata da “prove segrete”, che possono far incriminare i palestinesi per un periodo di tempo che va dai sei mesi all’infinito. Inoltre spesso i detenuti sono trasferiti da una prigione all’altra in Israele, violando la Quarta Convenzione di Ginevra, secondo la quale vanno tutelati i diritti umani dei civili in tempo di guerra.

L’Alta Commissione dell’ONU ha invitato Israele a mettere fine alla pratica della detenzione amministrativa e a rilasciare, senza indugio, tutti i prigionieri e processarli secondo norma, con le garanzie giudiziarie richieste dalla legge internazionale per i diritti umani.

Ad Israele viene recriminata la violazione delle convenzioni Onu già da diversi anni: secondo uno studio del Professor Steven Zunes, dell’Università di San Francisco, Israele detiene il record di inosservanza delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU. Il Prof. Zunes ha analizzato le istruzioni delle Risoluzioni e ne ha studiato le applicazioni delle varie nazioni, escludendo volutamente quelle che sarebbero state contraddette per ovvie divergenze di prospettive da paese a paese. Secondo il docente americano la maggior parte dei governi che violano le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU sono quelli delle nazioni che ricevono più aiuti dagli USA. Il trasgressore per antonomasia è proprio Israele che, dal 1968, ha violato 32 Risoluzioni di carattere politico e governativo. Al secondo posto la Turchia con 24 violazioni dal 1974 e terzo il Marocco con 17 Risoluzioni trascurate.

By Margherita Sarno

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