Napoli. Ri-scatti inediti in memoria di Giancarlo Siani

NAPOLI – In occasione del 31° anniversario della morte del giornalista Giancarlo Siani, ucciso brutalmente dalla camorra nel 1985, a soli 26 anni, venerdì 23 settembre si è concluso il festival “Imbavagliati”, la 7 giorni di grandi eventi e incontri che ha visto la partecipazione di oltre 50 ospiti.

Per la prima volta al museo PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli che custodisce la Citroen Mehari di Giancarlo Siani, simbolo del festival, si è svolta l’inaugurazione della mostra “Ri-scatti”, dove sono state esposte diverse fotografie inedite per raccontare la breve vita del giovane giornalista napoletano. Il focus su Giancarlo Siani è stato congiunto al caso irrisolto di Giulio Regeni, torturato e ucciso dai servizi segreti in Egitto a soli 27 anni, mentre svolgeva ricerche per l’università. Regeni scriveva per il quotidiano “Il Manifesto”, firmando con un pseudonimo.

Queste due storie si affiancano non solo per la loro giovane età dei protagonisti, ma per la volontà di raccontare la verità, perché entrambi svolgevano liberamente il proprio mestiere. Al riguardo, lo scrittore Roberto Saviano, direttamente da New York, con un video intervento ha sostenuto l’iniziativa, cui hanno partecipato Claudio Silvestri, segretario Sindacato Unitario Giornalisti della Campania; Carlo Verna, giornalista RAI; Giuseppe Giulietti, presidente FNSI; e il consigliere comunale Elena Coccia.

Désirée Klain, la giornalista ideatrice e direttrice del festival “Imbavagliati”, ha concluso la manifestazione affermando: “Noi siamo fiduciosi e continuiamo a ricordarli, perché non possiamo fare altro, ma anche perché speriamo che arrivi forte e chiaro il nostro messaggio: potete fermare le persone, ma non le idee. Ed è per questo che oggi da questa sala usciamo con due parole d’ordine: Siamo tutti Siani, siamo tutti Regeni”.

By Chiara Arciprete

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