ROMA – Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha presentato ieri alla stampa la nuova campagna “Ma che sei scemo? Il fumo fammale”, a favore della prevenzione dei danni causati dal tabagismo.

L’Auditorium di Lungotevere Ripa di Roma ha ospitato  la presentazione della nuova campagna di comunicazione contro il tabagismo, promossa dal Ministero della Salute. In Italia la questione interessa il 19,5% della popolazione con età superiore a 14 anni: su 52,3 milioni di abitanti, infatti, i fumatori sono circa 10,3 milioni. La campagna 2015 propone un nuovo metodo per responsabilizzare i fumatori alla cura della salute propria e di chi sta loro vicino: un approccio ironico, che faccia riflettere strappando un sorriso. E il nome della campagna lascia ben prefigurare l’obiettivo: ‘Ma che sei scemo?‘ è la domanda che spesso viene posta affettuosamente al fumatore da chi, invece, non avendo questo vizio ancora si chiede il perché, nonostante le risapute ripercussioni sulla salute, il fumatore continui con l’insana abitudine. Anche la scelta del testimonial rispecchia il nuovo approccio: l’attore Nino Frassica, con la sua ironia graffiante, gergale ma non volgare, con l’immediatezza e la semplicità del suo modo di comunicare, è stato ritenuto l’artista ideale per inviare un messaggio sociale attraverso il brio della comicità.

La partenza della campagna è prevista per la fine di settembre e durerà 30 giorni, puntando su un processo di viralizzazione del messaggio che parte dal web: quattro spot verranno pubblicati con cadenza settimanale sulle pagine web e Facebook dell’iniziativa, dando spazio alla condivisione sui social. Per ogni spot è stato sviluppato un soggetto differente, legando il problema del fumo ad altri comportamenti non salutari, veicolando messaggi di prevenzione tramite il linguaggio e la mimica originale del testimonial Frassica. Gli spot saranno poi trasmessi dalle principali emittenti televisive nazionali, con un totale di 600 passaggi, accompagnati da spot radiofonici diffusi da radio locali e nazionali.

By Miriam Lanzetta