Libri. Warhol nell’inchiesta di Pitzianti, da Miková al trono della Pop Art

NAPOLI – E’ disponibile in libreria e sulle piattaforme di acquisto digitali il testo “Andy Warhol. Inchiesta sul volto sconosciuto del re della Pop Art” dell’autore Enrico Pitzianti, pubblicato per la collana biografie della casa editrice Diarkos.

Enrico Pitzianti si occupa di politica, cultura e reportage per diverse testate giornalistiche e dal 2020 è docente esterno all’Università di Ferrara. Ha scritto il libro ‘costretto’ dalla pandemia, “rinchiuso in un appartamento bolognese, obbligato a trovare uno scopo serale in cui immergermi”, per scriverlo ha “divorato” una dozzina di volumi e un centinaio tra articoli e saggi, e infatti il testo, di 272 pagine, è una sorta di inchiesta sul volto sconosciuto di un artista di cui crediamo di sapere tutto: migrazioni, armi, ossessione per la fama. Ma cosa c’era dietro il suo successo e la Pop Art, chi era davvero Andy Warhol? A queste domande l’autore ha cercato di rispondere attraverso una ricerca giornalistica su più fonti, consegnando ai lettori una buona prima lettura sulla vita e le opere del più grande artista dell’arte contemporanea, che nonostante i riconoscimenti del mercato, che non si fecero attendere, nonostante la fama che lo rese icona, un divo alla pari di quelli che ritraeva, nonostante un successo così dirompente da aver dato vita a un nuovo movimento artistico, la Pop Art, nonostante tutto ciò la vita di Andy Warhol fu traumatica e tormentata, dominata da ombre, traumi e non detti. La gloria che lo rese uno degli artisti più amati e riconosciuti al mondo poggiava, e lo fa tutt’ora, su uno sfondo di sofferenze infantili, di spaesamento, di solitudine e violenza.

Andy Warhol è ancora oggi la personificazione del pop, del glamour e della New York scintillante degli anni ‘70 e ’80, ma oltre le opere, il successo e le enormi quantità di denaro, nella sua vita troviamo anche molti dei temi più spinosi del nostro presente: c’è l’ideale del sogno americano, ci sono le armi, le gelosie aspirazionali, l’ossessione di apparire e persino le sofferenze delle migrazioni. I genitori di Warhol infatti emigrarono da Miková, un paesino sperduto e molto cattolico nel nord della Slovacchia, “una fila di case sparpagliate lungo i bordi di una strada stretta e tortuosa”, ed è proprio da qui che inizia il libro

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