Libri. La Napoli del ‘700 di Clotilde Parrella

NAPOLI – Da marzo è disponibile nelle librerie, anche digitali, “Il presepio vivente”, scritto da Clotilde Parrella, edito da LFA. Questa è la presentazione dell’opera: “Il popolo di Napoli offre a Carlo di Borbone un presepe vivente. Tra i vicoli del quartiere spagnolo, gli esponenti del clero più sensibili alle sofferenze della popolazione organizzano “lo spettacolo sacro della Natività”, per ingraziarsi il nuovo sovrano, coinvolgendo tutta la popolazione: orfani, lazzari, guappi, artigiani. Ma poche ore prima della mezzanotte la bella madonnina del presepe vivente scompare. La sua avvenenza è stata un’esca troppo ghiotta per il malaffare? Tutto ciò nell’area urbana nel ‘700, che è un grande cantiere a cielo aperto, di grandi costruzioni come Capodimonte, Portici, Caserta. Di grandi scoperte archeologiche come Ercolano, Pompei e Stabia. E di grandi idee illuministe e aperte al nuovo.”.

Clotilde Parrella, autrice napoletana originaria di Via Cariati nei quartieri spagnoli, nel ’77 ha partecipato ai movimenti studenteschi che sono culminati nell’occupazione del centro sociale Jessica, al Vomero. Dopo aver completato gli studi universitari di Sociologia è andata a cercare fortuna a Roma, ma oggi vive a Napoli e racconta con questo libro la Napoli del ‘700: «Ho nel cassetto della scrivania altri due racconti, che insieme al “Il presepio vivente” fanno un’unica storia corale della plebe napoletana. Il primo s’intitola “I genitori di Lisabella” e sposta la narrazione leggermente più indietro nel tempo, agli inizi del ‘700. Qui si incontrano prostitute, sfaccendati, soldati, orfani e lavandaie tra i vicoli della città. La narrazione poi si sposta verso le campagne di Benevento, sulle tracce di un rapimento di bambini a opera di streghe, ancora legate al rituale del sabba. Il terzo libro invece ha come titolo provvisorio “Il sogno” e narra oltre che della storia d’amore tormentata di Lisabella e Liborio, anche delle avventure di “O senza pili”, un personaggione, un vero e proprio colpo di scena continuo, fin dal momento della sua prima apparizione ne “Il presepio vivente”.».

Come sta andando la vendita del libro?

«Il libro è in ristampa. Sono state vendute tutte le prime copie stampate, nonostante io non abbia fatto nessuna presentazione a causa della pandemia. Sperando nella ripresa di tutte le attività, conto di poterlo portare in giro per librerie e associazioni, e nel frattempo magari curare le uscite anche degli altri due, per completare la trilogia.».

Perchè comprare “Il presepio vivente”?

«Tra i commenti degli amici, oltre alla meraviglia per l’originale spiegazione dell’ambientazione del presepe a Napoli, prevale l’opinione di leggere, con piacere, una storia per immagini.».

Come ha trascorso la quarantena? 

«Sono stata in smart working per conto della RAI, per cui lavoro in qualità di assistente ai programmi. Oltre a svolgere il mio lavoro, da casa, sono stata in compagnia di mia figlia Ianua Coeli Linhart, la mia musa ispiratrice, nonchè realizzatrice del trailer di “Il presepio vivente”, in cui è presente anche come attrice.».

Da segnalare che il trailer del libro è stato realizzato da attori e attrici del Teatro Popolare Ex OPG Occupato

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