Istruzione. Nessuna partenza Erasmus per le matricole de L’Orientale
NAPOLI – All’Università L’Orientale gli studenti del primo anno non potranno più partecipare al progetto Erasmus+ Studio. Così è stato deciso in senato accademico nella riunione del 21 dicembre 2016 e che ha visto il voto favorevole di tutti i docenti e il solo voto contrario dei rappresentanti degli studenti.
La proposta approvata dal senato infatti prevede una riformulazione del calendario della selezione che anticipa il bando dal mese di aprile a gennaio, e che, prendendo in considerazione i soli voti (Per accedervi è necessario avere una media superiore al 26 – ndr) guadagnati nella carriera dello studente precedenti al 31 dicembre, rende di fatto impossibile alle matricole accedere al progetto, impossibilitati a sostenere esami prima dell’inizio della sessione di gennaio-febbraio.
«È una situazione assurda», con queste parole ha esordito il senatore accademico di LINK Coordinamento Universitario, Gabriele Turco, opponendosi alla proposta: «è una scelta che va contro la vocazione internazionale del nostro ateneo. L’Erasmus è, e deve essere visto, prima di tutto come un’opportunità per gli studenti e per l’Europa. Dovrebbe essere un’opportunità di crescita, di condivisione culturale, di sviluppo di relazioni interpersonali oltre la dimensione nazionale. L’Orientale è un ateneo specializzato nello studio delle lingue, delle letterature, delle culture, dell’archeologia straniere e delle relazioni internazionali e diplomatiche. Ci sembra assurdo che proprio in un ateneo come il nostro, il progetto Erasmus veda escluse le matricole.».
Sono tantissimi gli studenti delusi da questa decisione e che vedono ridimensionata l’offerta formativa presentatagli al momento dell’immatricolazione, si sentono anche privati di un diritto altrimenti accessibile se iscritti a qualsiasi altra università italiana. Infatti il progetto Erasmus+ vede partire ogni anno più di 650mila ragazzi, di questi quasi 60mila studenti sono italiani.
Le conseguenze di questa proposta potrebbero escludere almeno una ventina di studenti del primo anno a cui sarà impossibile accedere al bando, rischiando di rallentare la carriera universitaria. L’alternativa è spostarlo al secondo o al terzo anno, rischiando tuttavia il fuoricorso e negando l’accesso a un’esperienza umana e di studio che negli ultimi anni è riuscita a plasmare e a radicare la coscienza europea.