I ragazzi di Casalnuovo in protesta a Montecitorio, ma i parlamentari non sono stati all’altezza

 

CASALNUOVO – Il giorno 11 maggio i Consiglieri comunali dei ragazzi di Casalnuovo, eletti nel novembre scorso a rappresentanza delle scuole elementari e medie del Comune, e il gruppo musicale dei bambini “Musicarte”, hanno partecipato a una visita formativa a Roma, durante la quale hanno visitato la Camera dei Deputati e si sono esibiti in una performance musicale per protestare contro la Terra dei fuochi in Piazza Montecitorio.

L’iniziativa, partita qualche anno fa, mira a responsabilizzare i giovani e renderli consapevoli del ruolo di rappresentanza che ricoprono, attraverso visite formative nei luoghi della politica italiana. Quest’anno però la visita aveva anche un altro scopo: i ragazzi sono giunti a Roma accompagnati dagli insegnati e da alcuni genitori. Prima della visita alla Camera, i bambini hanno visitato Piazza Venezia, la basilica di Santa Maria in Aracoeli e il Pantheon. Dopo una breve pausa si sono recati in Piazza Montecitorio e sono stati autorizzati a entrare nella Camera dei Deputati: una guida ha illustrato l’architettura del Palazzo e mostrato ai bambini la Sala di lettura, il Corridoio della Posta e l’immenso salone del Transatlantico, dove i parlamentari si intrattengono (Il nome deriva dall’illuminazione a plafoniera del soffitto, progettata dall’architetto Ernesto Basile, la quale all’epoca era utilizzata per arredare le navi transoceaniche – ndr).

Al piano superiore i ragazzi si sono fermati nel Corridoio dei Busti, in attesa di vedere la Sala Aldo Moro, essendo la Sala della Regina occupata e la Sala della Lupa inagibile. Si sono poi seduti in tribuna e hanno assistito a una seduta del Parlamento: si discuteva delle missioni internazionali ed è stata forte la delusione dei bambini quando si sono accorti che l’aula, che dovrebbe contenere 630 deputati, era in realtà occupata solo da UNA DOZZINA DI PARLAMENTARI, dei quali gran parte distratti e disinteressati all’ascolto degli interventi dei colleghi: «Ci sono rimasto male», ha detto uno dei bambini all’uscita, «perché c’erano pochissimi politici, ma soprattutto perché mentre un Deputato parlava, il Vicepresidente non prestava attenzione».

I ragazzi si sono poi esibiti in piazza Montecitorio con una performance musicale, cantando l’Inno di Italia e la canzone scritta dal maestro Franco Romano del gruppo pomiglianese “Rarecanova”, intitolata “A terra d’e’ fuoche”. I bambini si sono esibiti per trasmettere un messaggio molto importante ai politici italiani: prendere provvedimenti al più presto per arginare il disastro ambientale della “Terra dei fuochi”. Alcuni turisti, incuriositi dalla performance, si sono fermati ad ascoltare e hanno espresso la loro solidarietà all’iniziativa, che mirava a sottolineare il DISAGIO DEI CITTADINI, COSTRETTI A VIVERE IN UN AMBIENTE MALSANO, TOSSICO E PIENI DI VELENI, NELL’INDIFFERENZA GENERALE.

I bambini hanno rappresentato la voce dei cittadini campani, introducendo così la canzone: “A chiamavano a terra e lavoro, mo a chiammano a terra d’e’ fuoche. Se chiamava a campagna felice, mo invece sta chiena e diossina (La chiamavano terra di lavoro, adesso la chiamano “terra dei fuochi”. Si chiamava “Campania felix”, adesso è piena di diossina- ndr)”. Stanchi delle morti che ogni giorno si registrano per tumori, i cittadini chiedono che sia abbattuto il muro dell’indifferenza che incontrano ogni qualvolta è sollevata la questione ambientale, ma soprattutto chiedono LA FINE DEI ROGHI TOSSICI, MAGGIORE TRASPARENZA NELLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI E le BONIFICHE DEL TERRITORIO. Il testo della canzone del maestro Franco Romano, a questo proposito, è molto significativo: “Ma c’amma aspettà? S’adda scassà! S’adda revutà! S’adda fa ammuina! Mo c’anna sentì! (Cosa dobbiamo aspettare? Ci si deve ribellare, si deve protestare! Si deve far rumore! Adesso devono sentirci! – ndr)”, perché ormai “Viecchie, giuvane e piccerille nun sanno chiù quanto dura sta vita (Vecchi, giovani e bambini non sanno più quanto dura questa vita- ndr)”.

By Ilaria Nebulosi

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