Grande prova di maturità al corteo BlockBCE

NAPOLI – Questa mattina intorno alle 10:30 il corteo Block BCE, manifestazione di protesta contro la Banca Centrale Europea riunitasi nella Reggia di Capodimonte, è partito ordinatamente dai Colli Aminei  in direzione Parco di Capodimonte. In prima linea ragazzi e ragazze con la maschera di pulcinella, e un ‘vescovo’ in motorino. Negozi chiusi sulla strada principale, non in quelle secondarie. Banche blindate. Strade semideserte e molta gente affacciata ai balconi, che ha partecipato con lunghi applausi al passaggio della manifestazione.

Grande prova di maturità dei manifestanti: cittadini, precari, disoccupati, i movimenti campani contro la BCE, i centri sociali e gli studenti, tutti insieme hanno dimostrato rispetto per il territorio e per i residenti. Qualche petardo, un paio di fumogeni colorati, la vetrina di una banca sporcata con lo spray: “ostili all’austerità”, ma oltre la provocazione simbolica, ben riuscita, di issare una scala sul muro perimetrale del parco di Capodimonte, intervento respinto fin troppo duramente dalle forze dell’ordine che hanno bloccato un attivista con l’uso di idranti e lacrimogeni, tutto si è svolto in maniera pacifica e ordinata. Da segnalare che prima di arrivare al regresso il corteo ha fatto sosta davanti al tribunale dei minori, contestando le politiche carcerarie italiane, poi lo slogan “l’unica giustizia è quella proletaria”.

La manifestazione ha proseguito, percorso non autorizzato, verso il Corso Amedeo di Savoia; la Sanità, dove i leader della manifestazione hanno ricordato Davide Bifolco, il 16enne ucciso da un carabiniere al rione Traiano; poi via Foria, via Duomo, corso Umberto, fermandosi infine a un centinaio di metri dalla Questura, dove si è atteso il rilascio di Mario, il manifestante arrestato per essere salito sulla scala appoggiata al muro del Parco.

Block BCE ha espresso il dissenso della popolazione verso le politiche economiche dell’Europa finanziaria, e durante la manifestazione si è invitato più volte alla lotta comune, unitaria, tra tutti i Paesi ‘vittime’ dell’Europa. Infine una promessa: questo è solo l’inizio.

 

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