Block BCE: allarmismo? Non informare è allarmante

NAPOLI – Block BCE: l’ordine era di non creare allarmismo o di non informare? Ci siamo mossi per primi, nonostante gli attacchi, perché non pensiamo sia normale tenere gli esercizi commerciali di Capodimonte all’oscuro di una manifestazione di protesta a pochi metri dai loro negozi, con circa 2000 agenti schierati; perché non riteniamo corretto che parte delle scuole debbano nascondere i veri motivi della chiusura giustificandosi con la scusa di una “derattizzazione”, come se improvvisamente tutti i topi della città si fossero concentrati in un unico quartiere di Napoli, preferendo le scuole; Perché dopo anni e anni di richieste delle associazioni sul territorio e della cittadinanza, per la messa in funzione della videosorveglianza di Capodimonte, solo in occasione della visita della Banca Centrale Europea si proceda, e al riguardo siamo curiosi di scoprire quanto dureranno le attrezzature e se si provvederà alla manutenzione futura; e perché nonostante le associazioni, i politici della municipalità e i giornalisti presenti sul territorio, che vivono sul territorio di Capodimonte, in pochissimi si sono attivati per informare i residenti investendo tempo e denaro in banchi informativi agli ingressi del Parco di Capodimonte e dei Colli Aminei, al riguardo anche la testata giornalistica regionale della Rai si è mossa, in ritardo, ma si è mossa riprendendo un argomento anticipato e largamente diffuso dal nostro magazine. Informare è allarmismo? Secondo noi non informare è allarmante.

Gennaro Centanni

Gennaro Centanni – Associazione Valori e Diritti

E quindi ci siamo, giovedì 02 ottobre, Domani alle ore 09:00, a Napoli nel piazzale della metro dei Colli Aminei, si riuniranno movimenti campani di protesta contro la Banca Centrale Europea, con loro i centri sociali, movimenti da fuori regione, cittadini, disoccupati, precari e studenti, tutti insieme per gridare ad alta voce “Block BCE”, per informare chi resta a casa quanti danni ha fatto la politica economica del potere finanziario europeo.

Dalla pagina facebook del coordinamento della protesta Block BCE si legge: “Abbiamo sentito di attività commerciali o di servizi che pensano di chiudere per paura non si sa di cosa, dell’avvento di non si sa quale catastrofe. (…) Basterebbe chiedere agli abitanti e commercianti del centro storico o della zona della stazione, da cui di solito partono la maggior parte dei cortei napoletani, che mai si sognerebbero di interrompere le loro normali attività durante un evento del genere. Le attività commerciali hanno infatti svolto anche un servizio pubblico molto importante, supportando l’arrivo di migliaia di persone con servizi igienici e vendita di acqua e alimenti, proprio come succede a Roma o in altre città del paese. Non fatevi influenzare dalla stampa o dal correre delle voci, in piazza ci saranno migliaia di napoletani come voi che la crisi la stanno subendo da anni e vogliono solo manifestare contro i veri responsabili. (…) Se c’è da avere paura di qualcosa o qualcuno, sicuramente fanno più paura i partecipanti al vertice e la loro figura di spicco Mario Draghi!”, questo è senza dubbio un invito al rispetto, una richiesta di fiducia e partecipazione. Dunque i movimenti di protesta, i cittadini tutti, domattina saranno chiamati anche a una prova di maturità, perché la versa sfida non sarà di far vedere al mondo intero le malefatte della finanza, di quanta rabbia hanno provocato nella popolazione, ma di protestare civilmente e mantenere la calma nel rispetto del territorio, dei residenti e delle forze dell’ordine che, ne siamo sicuri, farebbero volentieri a meno di essere lì domattina.

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