Formia. Il primo bando per la concessione di immobile sottratto alla camorra

FORMIA – Sandro Bartolomeo, Sindaco di Formia, Comune in provincia di Latina, nel Lazio, in virtù di una proroga di 15 giorni ha invitato gli enti locali, le associazioni e le organizzazioni di volontariato ad affrettarsi a inviare le domande di partecipazione per il bando del 5 ottobre, per la riqualificazione di beni confiscati alle mafie, da effettuare attraverso la concessione del fabbricato in località Acquatraversa, per realizzare un centro di accoglienza e integrazione per le categorie svantaggiate.

Per la prima volta il Comune ha indetto un bando per l’assegnazione di beni confiscati alla camorra, e lo ha fatto iniziando con la concessione della villa di Acquatravesa, sottratta alla camorra ben 16 anni fa. L’immobile, che ha un terreno di 2.333 metri quadri, venne sequestrato a un ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, dunque venne confiscato e affidato al Comune di Formia nell’anno 2000. Poi concesso in uso nel 2007, per 9 anni, all’associazione “Emmanuel Duemila Onlus”, utilizzo revocato nel 2014 per inadempienze.

L’immobile è stato dimenticato fino al bando, che ha fatto riaccende la speranza di poter utilizzare i tanti immobili sottratti a famiglie di camorristi come Bardellino e Zagaria, che per molto tempo hanno trovato rifugio nelle città ai confini con la Campania.

Tra le associazioni che hanno partecipato al bando abbiamo rivolto le nostre domande alla responsabile del progetto “La cosa giusta”, Giuliana Lega, dell’associazione l’Aquilone Onlus, che si occupa di disabilità.

In caso di assegnazione del bando, come intendete utilizzare l’immobile?

«Potremmo creare dei laboratori al secondo piano e ospitare al piano terra donne, uomini e bambini immigrati al fine di integrarli, e insieme a noi partecipare in attività professionalizzanti per avere opportunità nel mondo del lavoro. E’ troppo prezioso per essere sprecato, potremmo creare stanze per la musica e zone per sport e benessere, dato che l’immobile è immenso, con un giardino, la piscina, il campo di bocce e la spiaggia annessa».

Quanti beni fino a oggi sono stati concessi o riutilizzati?

«A oggi è il primo bando, quindi speriamo che anche altri immobili, come gli appartamenti in Via Vitruvio, al centro di Formia, che sono in stato di abbandono; o lo scheletro del Seven Up, a Gianola, vengano inseriti in progetti come questo. l’importante è che questi beni privilegio non diventino una spesa nei bilanci del Comune di Formia, che non ricadano in mano alla criminalità e siano gestiti in modo trasparente e legale».

Emanuela Conte

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