Brevetto italiano. La capsula del caffè nell’umido

MILANO – E’ una buona notizia, e il brevetto è italiano: la prima capsula di caffè compostabile al 100%. Realizzata grazie alla collaborazione di Lavazza e Novamont in un progetto di ricerca che è durato ben 5 anni, ma che alla fine ha concretizzato le idee in un prodotto che non esisteva, ecosostenibile al 100%, una capsula in bioplastica biodegradabile che può essere completamente riciclata nell’umido, senza essere separata dal caffè.

Ogni anno in Italia si consumano 1 miliardo di capsule di caffè usa e getta, circa il 10% del consumo mondiale. Dunque il caffè in capsule, smaltito come materiale non biodegradabile, in questi anni è diventato una minaccia per l’ambiente. Il progetto Lavazza-Novamont ha fatto dunque ricorso a materie prime rinnovabili per garantirne lo smaltimento, e contemporaneamente le due aziende hanno garantito alle loro imprese una minore dipendenza dalle materie prime di origine fossile.

Sempre riguardo il caffè, uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Heart, che ha coinvolto 25mila adulti durante parecchi anni di osservazione, dimostra che, chi beve almeno 3-5 tazzine di caffè al giorno, ha le arterie che ossigenano il cuore più pulite. Il consumo di caffè dunque potrebbe contribuire a ridurre il rischio di infarto. Tuttavia esistono anche studi che dimostrano il contrario e dunque, in attesa di saperne di più, meglio consumarne con moderazione, meglio anche per l’ambiente.

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