LONDRA – La BBC Earth ha pubblicato in data 8 ottobre i dati ‘finanziari’ relativi alla Natura, quotando in borsa per la prima volta il ‘sistema’ economico della stessa. La diffusione di questa straordinaria iniziativa è avvenuta attraverso le pagine di sezione finanziaria del Wall Street Journal, del Times, del Singapore Business Times e dell’Economic Times.

Secondo i dati le api sarebbero gli animali che maggiormente contribuiscono all’economia globale, registrando un contributo annuale per più di 106,2 miliardi di sterline. Le api però non sono le uniche a risultare in questo registro, infatti il corallo è stato valutato per oltre 6.100 miliardi, il plancton per più di 138,7 miliardi, mentre i castori per quasi 500 milioni. Queste sono le cifre che la BBC Earth ha presentato in un modello pilota per un “Indice di borsa della Terra” (Earth Index).

“Vedere queste cifre nero su bianco permette di capire che le entrate annuali delle maggiori aziende del mondo come Apple, General Motors, Nestle, Bank of China, appaiono irrisorie se confrontate al guadagno realizzato dal patrimonio naturale”, ha così commentato Neil Nightingale, il direttore creativo di BBC Earth che ha collaborato con lo specialista ambientale britannico Tony Juniper. Lo specialista britannico infatti ha accuratamente specificato l’intenso impegno nell’esaminare tutte le pubblicazioni utili per confermare questi dati: “Abbiamo esaminato attentamente le pubblicazioni disponibili per trovare dati che permettessero un raffronto con le quotazioni delle società e ci siamo concentrati sul valore economico prodotto ogni anno. I dati hanno mostrato in maniera inequivocabile il contributo fondamentale della natura per la nostra salute, ricchezza e sicurezza”.

L’Earth Index dunque è stato pensato con uno scopo ben preciso: porre la natura al centro della discussione economica, comprendendone però il valore finanziario dei servizi che ogni anno vengono ricavati dalle risorse naturali. Per completare il lavoro sull’Earth Index infine, la  BBC Earth ha creato “Cost the Earth”, un’applicazione interattiva che sfida gli utenti a indovinare il valore delle multinazionali, confrontandolo con quello di beni naturali come le lontre o altri animali, o addirittura di pietre pregiate come i diamanti.