Turismo. Fallo e il centenario dell’indipendenza finlandese

FALLO – Nel piccolo borgo di Fallo, 155 abitanti, paese abruzzese in provincia di Chieti, sabato 9 dicembre si è svolta una festa per il centenario dell’indipendenza della Finlandia. L’iniziativa, intitolata “Altri cent’anni insieme”, è stata organizzata dal Comune di Fallo e i finlandesi di Fallo, con il patrocinio dell’ambasciata della Finlandia a Roma.

A partire dalle ore 10:00, nella piazzetta davanti al bar Sfarfallo si è tenuto un pranzo a base di cibi finlandesi e un mercatino di prodotti tipici di entrambe le culture. Inoltre nel Comune è stata allestita una piccola mostra fotografica: foto del paese, circondato da immagini della Finlandia, con relative descrizioni; e narrazione di storie e racconti.

Al riguardo, per comprendere la connessione tra il piccolo paese abruzzese e la Finlandia, abbiamo intervistato il Sindaco di Fallo, Alfredo Salerno.

Perché questa iniziativa?

«Tutto è nato quando una coppia di finlandesi ha acquistato una casa qui, alla Vallevecchia, ristrutturandola e decidendo di andarci a vivere. Fin da subito hanno attirato l’attenzione, organizzando una mostra fotografica e un aperitivo a cui è stata invitata tutta la cittadinanza, mostrando di integrarsi bene nella comunità. E così, quando ci hanno chiesto di poter festeggiare il centenario dell’indipendenza del loro Paese, il Comune ha accolto con entusiasmo questa proposta.»

Perché i finlandesi hanno comprato casa a Fallo?

«Per questo dobbiamo ringraziare Bruno Rosato, che ha portato qui altre persone, come l’attore Michael Madsen, che ricordiamo tra l’altro per il film “Thelma e Louise”, e che ha acquistato casa qui; ma anche il noto produttore e regista Roger Frappier. Per noi chiaramente è un onore, uno stimolo a crescere e rinnovarci, speriamo arrivino altre persone, così da portare benefici, non ultimo l’aumento della popolazione residente, ma non solo. Personalmente credo che chi decida di vivere qui sia alla ricerca di pace e tranquilità, qualità ormai poco diffuse, che invece Fallo offre non facendo mancare l’accoglienza, e a questo punto anche la multietnicità.»

Serena Costantino
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