Territorio. Da Forcella, artisti “fuori dal ghetto”

NAPOLI – Mercoledì 13 giugno alle ore 16:00 a Forcella, nella biblioteca Annalisa Durante, si è tenuto il secondo dei tre appuntamenti previsti dal percorso di benessere psicofisico e sostenibilità ambientale intitolato “Musica, ambiente e salute”, avente il patrocinio del Comune di Napoli e organizzato in collaborazione con le associazioni Annalisa Durante, Bagno armonico gong campane tibetane, Legambiente parco letterario Vesuvio, Soma e psiche. L’incontro era gratuito, rivolto a tutta la comunità di Forcella e della città di Napoli.

L’intero percorso è iniziato mercoledì 6 giugno con una sfilata di moda per Forcella, con le attività degli studenti dell’istituto G.Marconi e con un laboratorio armonico sulla conoscenza delle campane tibetane e di altri strumenti musicali. Il percorso concluderà tutte le attività mercoledì 20 giugno, con un laboratorio multidisciplinare sull’alimentazione, il consumo sostenibile, la prevenzione dei tumori e del benessere psicofisico.

L’incontro del 13 giugno, intitolato “Musichecologiche”, ha portato i bambini fuori dal rione, ed è stata la conclusione del laboratorio di costruzione di strumenti musicali attraverso l’uso di materiali riciclati: un cerchio composto da una decina di bambini, accompagnati dalle mamme, che suonavano in armonia ognuno con il proprio strumento: chitarre, flauti, violini, e dopo poco sono iniziati gli accordi del Maestro Pino Perna: «Con l’iniziativa “Forcella a Chiatamone”, l’associazione Annalisa Durante, con il sostegno di Blu Parthenope, conclude al meglio l’anno trascorso con e per i ragazzi di Forcella. Per la terza volta i ragazzi sono usciti dal loro rione per dimostrare quanto hanno imparato in questo lungo anno: hanno suonato sul mare, letto storie in collaborazione con Nati per leggere. E’ stato un successo enorme vedere questi bambini protagonisti della propria città, passare un pomeriggio diverso, per far conoscere e far valere i nostri diritti, senza essere costretti a rimanere chiusi nel ghetto».

Serena Costantino
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