Salute. Le apnee notturne: cosa sono e come trattarle

PESCARA – La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) è una patologia emergente che consiste in una transitoria ma ripetuta interruzione del respiro durante il sonno. Due milioni di italiani ne soffrono, circa il 10-12% della popolazione maschile e il 7-9% femminile (Fonte Aipo-AIMS). Tale fenomeno determina un’alterazione qualitativa del riposo notturno che può portare alla comparsa di sintomi durante la veglia come l’eccessiva sonnolenza diurna e la stanchezza.

L’OSAS, non trattata nell’adulto, aumenta il rischio cardiocircolatorio, provoca uno stress metabolico con conseguente insulino-resistenza e soprattutto è la causa di 7.360 incidenti l’anno che provocano 231 morti e 12180 feriti. Questo dato è la risultante di un interessante lavoro pubblicato nel 2015 su Cronic Respiratory Disease, in cui un gruppo di medici esperti Italiani, capitanati dal Dr Sergio Gambarino, attraverso un sofisticato database sono giunti a questa allarmante stima.

Su questo argomento abbiamo raccolto la testimonianza del Dottor Pierpaolo Prosperi, Tecnico di Fisiopatologia Respiratoria presso l’Ospedale Spirito Santo di Pescara.

Come possono essere diagnosticate le apnee notturne?

«La diagnosi, nel caso ci sia il sospetto diagnostico, valutabile con delle apposite scale di sonnolenza: Stop Bang e Epwort sleepness le scale più utilizzate, viene fatta attraverso un monitoraggio cardio respiratorio o poligrafia durante il sonno. Di solito il paziente si reca nel centro di medicina del sonno in cui viene fatta una dimostrazione su come applicare gli elettrodi. Il paziente torna a casa, e rispettando l’intimità e la tranquillità delle mura domestiche, si posiziona il poligrafo e ci dorme. Il giorno dopo restituisce il poligrafo in ambulatorio e vengono importati e valutati sul computer i segnali registrati. Per fare la diagnosi di Osas sono valutati i seguenti parametri: movimento toracico e addominale, ossimetria, frequenza cardiaca, posizione, flusso oro nasale e russamento secondo le linee guida AIMS AIPO, linee guida di procedura diagnostica nella Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno.»

Con quali strumenti?

«L’Osas è una patologia multidiscplinare in cui vengono tirati in causa numerosi specialisti: otorino, Pneumologo ed Odontoiatra per effettuare la diagnosi e la ricerca del fattore predisponente. A causa dei sintomi e dei suoi effetti collaterali questa patologia comunque chiama in causa numerosi specialisti: Cardiologo, Neurologo, Nutrizionista, Endocrinologo. Come può immaginare gli strumenti sono numerosi, nel mio ambito sicuramente in primo piano ci sono il poligrafo, lo spirometro ed emogasanalizzatore in fase di diagosi e controllo.»

I principali trattamenti?

«I principali trattamenti sono quattro: ventiloterapia con Cpap (Continuous Positive Airway Pressure) o Autocpap, la chirurgia, l’applicazione di Oral Device e la terapia posizionale. La cpap è la terapia gold standard nella cura dell’Osas moderata o severa: consiste nell’applicare un piccolo e sofisticato ventilatore collegato a una maschera applicabile sul naso o sul naso e la bocca attraverso un tubo che genera una pressione predefinita che riesce a scostare la base della lingua, ripristinando un regolare flusso in-espiratorio durante il sonno. La chirurgia, che di solito consiste nell’avanzamento della mnadibola o nella rimozione delle tonsille, va effettuata in casi ben selezionati ma soprattutto fatta in centri specializzati nella chirurgia dell’Osas. La stessa cosa vale per la terapia emergente di questa patologia: gli Oral Device o Mad: sono molto utili nei pazienti affetti da Osas di grado moderato o lieve, ma devono essere confezionati da personale esperto in medicina del sonno Odontoiatrica. Il punto di riferimento su questo tipo di terapia è sicuramente la Dott.ssa Francesca Milano. L’ultima metodica, la terapia posizionale, viene riservata in quei pazienti che soffrono di forme lievi o moderate di apnea ostruttiva nel sonno, legate alla posizione, di solito supina: la terapia, di solito ben tollerata, consiste nell’applicare fasce o collarini che in posizione supina generano una piccola vibrazione che determina il cambiamento di posizione.»

Quanto dura il trattamento?

«Il trattamento dura fino a quando non viene rimosso il fattore predisponente. Faccio un esempio: nel caso di un paziente obeso il trattamento viene effettuato fino a quando il soggetto non ripristina un indice di massa corporea normale e contestualmente abbia ridotto il suo numero di apnee sotto i cinque eventi per ora.»

Quali sono i vantaggi?

«Il paziente ben adattato alla terapia ha una regressione dei sintomi diurni quasi immediata e un beneficio a livello emodinamico, metabolico e una ripresa della libido in breve tempo, riportando il paziente a una vita normale.»

Desidera sfatare un mito sulle apnee notturne?

«Si legge sempre più frequentemente che i pazienti affetti da questa patologia sono a rischio patente. Questa è una grande bugia. I pazienti affetti da Osas e regolarmente curati hanno il permesso di guida che deve essere rinnovato ogni 2 o 3 anni, basta dimostrare, ed a questo ci pensano i centri che si occupano di diagnosi e cura dell’Osas, di eseguire correttamente la terapia.»

Clemente Cipresso

Leave a comment