Riciclati? Preziosi per Melina Amodio

NAPOLI – Dal 9 al 15 maggio 2015, nella chiesa di San Biagio Maggiore, si è tenuta un’esposizione di prodotti artigianali, tra i quali i gioielli prodotti con materiali di riciclo, realizzati a mano da Melina Amodio.

Il riciclo e la produzione sostenibile delle merci, sono argomenti molto importanti che riguardano non solo la salvaguardia del nostro Pianeta, ma anche nuove opportunità per la società attuale, sempre più a secco di idee e lavoro. Ma ci sono tanti modi per riciclare, a partire dalla classica raccolta differenziata, quello di Melina Amodio è tutto rivolto alla creatività, alla produzione di gioielli e manufatti straordinari.

Melina Amodio, quali materiali usa per i suoi gioielli? 

«Io effettuo lavori con il riciclo della carta, che diventa carta pesta, e in più assemblo anche la pelle, utilizzando dei ritagli, cose che dovrebbero essere buttate. Io invece le riciclo e creo dei gioielli: per esempio con il tubicino dell’aereosol ho creato una collana.»

Come lavora la carta?

«Ho appreso il lavoro della carta pesta da mio padre, che nel periodo natalizio si cimentava a creare dei presepi, e io lo guardavo armeggiare con questa carta pesta. Ho preso anche spunto dai carri della manifestazione di Piedigrotta, che si svolgeva a Napoli, anche quelli erano fatti di carta pesta. Ovviamente la carta la assemblo anche con altri materiali, altrimenti il gioiello sarebbe troppo leggero.»

Quando è nata l’idea di creare prodotti dai materiali riciclati? 

«Io sono partita dalla raccolta differenziata, circa quattro anni fa, che è ben avviata in alcuni quartieri di Napoli, anche se in altri luoghi non si è ancora stati educati alla raccolta differenziata. Ho pensato: invece di gettare il materiale di riciclo, perché non creare gioielli? E così mi sono specializzata in questo e tanto altro, per esempio: gli intagli, le decorazioni, e la plastica che lavorandola assume le sembianze del vetro. Ho creato anelli con la base di argilla e pezzi di plastica che assemblo formando un mosaico, poi collane, bracciali e orecchini.»

L’esposizione ha riscosso successo?

«La chiesa, che è stata aperta a novembre dopo più di 40 anni, dovrebbe essere valorizzata un po’ di più, ma comunque la gente apprezza, anche se servirebbe anche un po’ di pubblicità. Il luogo è molto conosciuto, la gente venera molto San Biagio perchè è il protettore della gola. Avremo comunque altre date a luglio, forse anche a giugno, perché il luogo ospita spesso questo tipo di eventi.».

By Martina Napolano

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