Ricerca. Ottenuti in Italia i primi embrioni di rinoceronte in provetta

CREMONA – La rivista di informazione scientifica Nature Communications ha pubblicato i dati dell’importante traguardo raggiunto da un gruppo di ricerca internazionale, guidato dall’italiano Cesare Galli, noto per aver clonato il primo toro Galileo e la prima cavalla Prometea: nel laboratorio cremonese di Avantea, specializzato nelle tecnologie di riproduzione assistita per animali di grossa taglia, sono stati ottenuti in Italia i primi embrioni di rinoceronte in provetta.

Gli embrioni sono stati prodotti con ovociti e spermatozoi di due sottospecie ‘sorelle’, e ciò consente di aprire la strada al salvataggio di animali a rischio estinzione come il rinoceronte bianco settentrionale, di cui sopravvivono solo due femmine.

I ricercatori hanno fatto maturare 30 ovociti prelevati da femmine di rinoceronte bianco meridionale, di cui esistono più di 21.000 esemplari: di questi 30 ovociti, 17 sono stati fecondati con il seme della stessa sottospecie, mentre gli altri 13 sono stati fecondati con lo sperma congelato di esemplari deceduti di rinoceronte bianco settentrionale, ormai a un passo dall’estinzione: la tecnica usata consiste nell’iniettare gli spermatozoi direttamente nella cellula uovo, la cosiddetta iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi, tecnica simile a quella impiegata nell’uomo, ma è stata prima modificata per l’uso nei cavalli e poi riadattata alle esigenze dei rinoceronti.

Sono stati così ottenuti sette embrioni di rinoceronte, bloccati a 12 giorni di sviluppo: alcuni sono stati congelati, in attesa del trapianto nell’utero di madri surrogate, mentre altri sono stati usati per ottenere cellule staminali, preziose per testare tecniche con cui produrre nuovi gameti che permettano di aumentare la diversità genetica dei rinoceronti.

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