Pakistan. 6 persone su 10 vivono nell’insicurezza alimentare

ISLAMABAD – Una ricerca effettuata dal World Food Program, pubblicata recentemente sul sito ufficiale del WFP, ha diffuso i dati secondo cui emerge che oggi ben 6 pakistani su 10 vivono nell’insicurezza alimentare, a causa della situazione di forte povertà in cui versa la maggior parte della popolazione.

Dalle indagini effettuate dal WFP sulla situazione alimentare pakistana, risulta infatti che ancora oggi il 60% della popolazione vive nell’insicurezza alimentare, nonostante la produzione di cibo sia sufficiente a sfamare tutta la popolazione. Il dato diventa allarmante quando si considera che circa la metà delle donne e dei bambini al di sotto dei 5 anni sono malnutriti.

L’agricoltura è il settore predominante in Pakistan, la metà della forza lavoro è di fatti impiegata in questo settore, che costituisce il 20% del PIL nazionale. Nonostante l’agricoltura e l’allevamento siano molto produttivi, il fabbisogno di cibo non viene soddisfatto e il Pakistan risulta ancora al 77° posto su 109 nel Global Food Security Index. Il problema principale è la povertà, oltre al fatto che le famiglie sono numerose, il lavoro è scarso e le paghe molto basse. Spesso anche i bambini sono mandati a lavorare nei campi agricoli o nelle fabbriche di tappeti, dove vengono sfruttati per le loro piccole mani, capaci di creare intrecci e disegni migliori.

Gli aiuti umanitari non mancano, il WFP ha assistito nell’ultimo anno più di 3,6 milioni di persone nel paese, di cui circa 420.000 bambini e 360.000 donne, fornendo anche a quasi 250.000 studenti biscotti ad alto contenuto energetico e razioni di olio vegetale fortificato nelle scuole delle Federally Administered Tribal Areas (FATA).

La situazione sembra essere in una fase di miglioramento, ma la strada per giungere a sfamare tutta la popolazione è tuttavia in salita. Con l’aiuto di queste associazioni il governo pakistano sta cercando di arginare la crisi, provando a migliorare la rete di redistribuzione degli alimenti, aiutando le famiglie più numerose e soprattutto i bambini, per evitare che la povertà e la fame possano condizionare oltremodo le loro vite.

By Edoardo Vacca

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