Nuove armi: un laser contro Teheran

HORMOZ – La Cina il 03 novembre scorso ha svelato di essere in possesso di una nuova arma tecnologica laser, silenziosa e ad alta precisione, in grado di abbattere un piccolo veicolo aereo entro 5 secondi. I test, superati con successo, prevedevano l’abbattimento di oltre 30 droni, tutti distrutti.
La Cina attualmente sta lavorando allo sviluppo di sistemi di sicurezza laser con una potenza e una portata maggiore, ciò in risposta alla flotta di droni armati più grande e sofisticata del mondo, quella americana, che solo nel 2012, secondo uno studio dell’Istituto Internazionale Studi Strategici, ha operato militarmente in tutto il mondo con almeno 678 droni.

Appena 11 giorni dopo la presentazione del nuovo armamento laser cinese, funzionari della Marina Militare americana hanno comunicato che una nave da trasporto anfibia, la USS Ponce della V flotta US Navy, ha schierato un’arma laser nel Golfo Persico, anch’essa efficace nell’abbattimento di piccoli aerei e barche, tipo le “cannoniere iraniane” (Sembra ci sia un presunto piano militare iraniano per attaccare le navi da guerra americane con sciami di veloci e piccole imbarcazioni – ndr). Il moderno laser della Naval Sea Systems Command, ‘gemello diverso’ di quello cinese, è costato ben 7 anni di progettazione e 40 milioni di dollari, ma il tour dell’arma nel Golfo Persico è in ogni caso, a detta dei funzionari americani, “una prova sul campo” per esplorare in pieno tutte le potenzialità dell’arma.

Da ricordare che gli Stati Uniti d’America hanno incrementato la presenza militare nel Golfo Persico dal 2011, dopo che l’Iran aveva minacciato di chiudere lo Stretto di Hormuz, attraverso il quale transita un quinto del commercio petrolifero mondiale. Oggi Teheran porta avanti un programma nucleare, ufficialmente per uso civile, con l’aiuto della Russia (Costruirà 8 reattori nucleari in Iran – ndr) e nonostante le sanzioni commerciali degli USA che hanno preso di mira l’industria petrolifera iraniana e del settore finanziario per impedirne lo sviluppo.

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