Napoli. Percorsi condivisi, incontro tra ciclisti e Polizia Municipale

NAPOLI – Mercoledì’ 12 luglio, presso la sede di Bicycle house in Galleria Principe di Napoli, ha avuto luogo l’incontro “Percorsi condivisi: ciclisti e Polizia locale si incontrano”, un’iniziativa promossa dall’Amministrazione locale e dall’associazione “Napoli pedala”, tesa a stabilire un dialogo con la polizia municipale per riflettere insieme sulle possibili soluzioni ad alcuni problemi che i ciclisti vivono costantemente in città.

Negli ultimi anni Napoli ha puntato sulla mobilità sostenibile, attivando diverse zone a traffico limitato e aeree pedonali, destinando una parte della superficie stradale alle bici, il tutto con l’intento di ridurre l’emissione dei gas inquinanti nell’atmosfera e decongestionare il traffico urbano. La strada da seguire è quella della grandi città europee che, prediligendo i mezzi di trasporto pubblico e la diffusione dei mezzi eco-friendly, puntano sulla riduzione del traffico e dell’inquinamento.

L’associazione “Napoli pedala” è tra le più attive nel sensibilizzare i cittadini e l’Amministrazione sul tema, impegnandosi nel proporre un utilizzo maggiore delle bici in città e al contempo nel dismettere la cultura della velocità e del consumismo a favore del riciclo e della ‘lentezza’.

Se, come ammesso dai membri dell’associazione all’incontro, molto è stato fatto e l’Amministrazione ha effettivamente iniziato a cambiare il volto della città, la strada da percorrere è ancora lunga; molti sono infatti i problemi da affrontare, primo dei quali il rispetto del codice della strada e la sicurezza dei ciclisti. A tal proposito, il presidente di “Napoli pedala” Luca Simeone, dopo le numerose segnalazioni effettuate alla polizia municipale e al Comune cadute nel vuoto, ha recentemente denunciato attraverso la diffusione di un video le irregolarità che ogni giorno si ripetono sul tratto di pista ciclabile da lui percorso. Nel video, in circa 30 secondi ben 13 scooter si infilano e occupano la pista riservata alle bici, mettendo in pericolo la vita dei ciclisti.

L’incontro tenutosi in Galleria Principe, a cui oltre al presidente Luca Simeone hanno presenziato anche Alberto Corona, responsabile dello staff dell’Assessore ai giovani e alle politiche giovanili, con delega alla Sicurezza urbana e Polizia locale; e il Comandante della Polizia Municipale Ciro Esposito, nasce dalla volontà di creare una sinergia e una collaborazione tra le parti. Numerosi sono stati i temi trattati durante il dibattito, accompagnati dalla riproduzione di video e slide: l’esigenza di ribadire il concetto della bici come mezzo di trasporto utilizzato per spostamenti quotidiani e non solo nel tempo libero; il rispetto dei limiti di velocità e delle zone 30 (Aree della rete stradale urbana il cui limite è di 30 Kmh invece dei consueti 50 – ndr); il rispetto delle piste ciclabili a fronte dell’occupazione continua delle stesse di auto, ciclomotori, famiglie e corridori oltre che dei fruitori delle manifestazioni come avviene sul lungomare di Napoli; e una maggior diffusione di autovelox urbani.

Inoltre è stato chiesto un maggior controllo dei mezzi in entrata e uscita dalla galleria IV Giornate, con la proposta di riservarla alle bici, mezzi di soccorso, di trasporto pubblico e auto elettriche ed eliminare allo stesso tempo la preferenziale per i mezzi pubblici nella Galleria Laziale, a piazza Sannazzaro.

Il Comandate Esposito ha risposto a tutte le domande degli intervenuti affermando che è necessario e positivo rafforzare un’alleanza tra cittadini attenti e attivi e la Polizia locale, perché il nemico è comune: il cittadino maleducato. Si è soffermato sulle forze limitate di cui dispone a fronte degli oltre 42 compiti di cui la P. M. si occupa, spiegando che se alcune segnalazioni non ricevono risposta è perché le risorse sono occupate altrove.
Successivamente ha giudicato interessanti e valutabili alcune proposte e ha commentato le istanze ricevute impegnandosi a un controllo maggiore; inoltre ha lasciato ai presenti una mail per velocizzare lo strumento delle segnalazioni. Al termine dell’incontro abbiamo intervistato Luca Simeone, presidente dell’associazione “Napoli pedala”.

Come nasce questa iniziativa?

«L’iniziativa nasce da alcuni problemi ricorrenti vissuti da noi ciclisti e l’indignazione che proviamo al riguardo; la stessa indignazione e la protesta vanno però canalizzati e abbiamo quindi pensato di organizzare un incontro; la proposta è stata ben accolta dalla comunità dei vigili del Comune di Napoli per ragionare insieme su come migliorare la sicurezza.»

L’intervento che la Polizia Municipale può effettuare?

«I tipi di intervento sono due: uno infrastrutturale, occuparsi cioè di modificare la mobilità ciclopedonale in città; l’altro riguarda il controllo, affinché quelle scelte strategiche vengano rispettate. In molti casi riscontriamo violazioni della sicurezza di chi utilizza la pista ciclabile, con auto parcheggiate lungo la pista, sopratutto trasgressioni periodiche e ripetute, come il furgoncino che rifornisce il magazzino ogni giorno, per fare un esempio. Vanno predisposti livelli di controllo che in modo sistematico provino ad annullare questa problematica. Chiaro che non serve la banale repressione o le multe, ma un’educazione vera e propria; accanto a questo però il controllo è fondamentale, proprio per diffondere la cultura del rispetto dei limiti di velocità nelle piste ciclabili.»

Le vostre attività sono tese a rendere più sostenibile ed europea la mobilità a Napoli. A che punto siamo?

«C’è molto da fare. Abbiamo la lezione degli amici olandesi, partner del Bike festival, e ci hanno detto che gli anni di ritardo rispetto all’Olanda sono circa venti. Gli stessi hanno anche affermato che abbiamo un elemento di forza, il protagonismo associativo e civico: se accanto a questo si inseriscono politiche di promozione della cultura della sostenibilità durature, si creano le condizioni per dimezzare i tempi per realizzare quei risultati raggiunti in altre città europee.»

Ci saranno ulteriori incontri come quello di oggi?

«Stiamo pensando, a settembre, di allargare questi momenti di incontro, coinvolgendo anche altri attori della strada: gli automobilisti, i soggetti decisori pubblici, ciclisti e Polizia Locale. Questi quattro gruppi devono confrontarsi e produrre soluzioni, perché non è possibile pensare a una città su misura solo per i pedoni, o ciclisti, o automobilisti. Molti dei problemi nascono dal fatto che non ci si conosce, lo scambio di contatti è legato a note ufficiali. Conosciami, scontriamoci, ma poi troviamo delle soluzioni. Il buon senso può mettere tutti d’accordo.»

Dario Quattromani

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