Napoli ha festeggiato la giornata mondiale contro l’omofobia

NAPOLI – Il 17 maggio è stata la giornata mondiale contro l’omofobia, indetta dalla Comunità Europea nel 2007. In questo appuntamento, come tutti gli anni, si manifesta per ricordare e rivendicare i diritti della Comunità LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Trans – ndr). Per l’occasione è scesa in piazza l’associazione Arcigay di Napoli, con una manifestazione nella centralissima Via Toledo, appuntamento che ha coinvolto tutti i passanti in un flash mob.

«Questa giornata ricorda che nel 1990, appunto il 17 maggio, è stata esclusa dal manuale degli psichiatri l’omosessualità, che precedentemente veniva considerata una malattia mentale curata con elettroshock e altri metodi riparativi, che oggi qualcuno ancora considerate utili per curare l’omosessualità”, ci spiega Fabio, membro del direttivo Arcigay Antinoo Napoli. Ma Fabio non è sceso in piazza solo per questo: «Siamo qui anche per dare coscienza a molte persone che escludono l’omosessualità da una condizione naturale dell’essere. Per far capire alla classe politica che gli omosessuali, come tutti, svolgono i doveri della cittadinanza e come tutti hanno dei diritti che devono essere rispettati e portati avanti. Vogliamo quel benessere che ancora non abbiamo. Siamo in piazza per tutte quelle persone che non riescono a vivere con tranquillità il loro essere omosessuali, che devono nascondersi per paura. Siamo in piazza specialmente per le ragazze transessuali che, più dei gay, delle lesbiche e dei bisessuali, vengono vessati perché in via di trasformazione».

Il flash mob ha coinvolto moltissimi passanti, e Antonello Sannino, il presidente dell’associazione Arcigay Antinoo di Napoli, ci mostra la ILGA-Europe Raimbow Map aggiornata a maggio 2015, cioè la mappa europea che mostra l’Italia in ultima posizione in termini di diritti civili per la comunità LGBT: «Oggi l’Italia ha un triste 22%: molto più vicino all’8% della Russia, lontano anni luce dal 86% dell’Inghilterra di David Cameron, politico conservatore e non progressista. Il 96% degli omosessuali in Italia ha paura di uscire di casa mano nella mano con il proprio compagno, e il 91% della comunità LGBT italiana è convinta che i politici di questo Paese siano i più omofobi del mondo. Purtroppo sono dati tristi che ci portano a essere ultimi in Europa, ma non ci arrendiamo. Oggi il Maschio Angioino è illuminato di rosa per destrutturare il concetto di Genere: il colore rosa per la donna, l’azzurro per l’uomo. E per dire che indipendentemente dal nostro orientamento sessuale, dalla nostra identità di Genere, pretendiamo di essere cittadini di serie A e non cittadini di serie B, pretendiamo il matrimonio ugualitario, e pretendiamo che in qualche modo ci venga riconosciuta la piena cittadinanza ancora non acquisita in questo Paese.».

La manifestazione è poi proseguita in corteo fino al Maschio Angioino, illuminato di uno splendido colore rosa.

By Francesca Roberto

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