Napoli. Chiusura Casa Fiorinda. Contrasto a violenza di genere per ora solo a parole

NAPOLI – Questa mattina alle ore 10:00, a Piazza Municipio, davanti Palazzo San Giacomo, si è tenuto un presidio per chiedere l’immediata riapertura della casa rifugio per donne vittime di violenza: Casa Fiorinda.
Alle ore 10:00 di mercoledì si sono riuniti, nonostante il forte sole, i sostenitori della riapertura di Casa Fiorinda, la casa di accoglienza per donne vittime di maltrattamenti: unica realtà di accoglienza napoletana, necessaria ad allontanare fisicamente le donne dal loro carnefice. Una modalità di intervento estrema, che rende l’idea di quanto sia importante la disponibilità della struttura.

La casa di accoglienza è gestita dalla Cooperativa sociale Dedalus, temporaneamente in Associazione Temporanea di Imprese con la Cooperativa Eva per rendere al meglio la fruizione del servizio di Casa Florinda, oggetto o vittima di uno dei tanti casi in cui il ‘secondo’ welfare (Interventi sociali di protezione e investimento per garantire prestazioni e servizi alle categorie di soggetti vulnerabili – ndr) va a supplire alla debolezza del ‘primo’ Welfare, quello che dovrebbe essere garantito dalla spesa pubblica.

Non è conosciuto il preciso indirizzo di Casa Fiorinda, data la finalità di protezione su cui verte, ma sappiamo essere l’unica struttura di questo tipo nella città di Napoli. Dal 23 giugno 2016, dopo soli 5 anni di attività, Casa Fiorinda resta chiusa per ‘cavilli’ burocratici: il Comune di Napoli ha dichiarato infatti la sua impossibilità a redigere un piano per la prima annualità dell’attuale triennio, dal 2016 al 2018, poiché la Regione non ha avviato ancora le procedure di trasferimento dei fondi. La Regione, dal canto suo, attende dal Ministero il riparto del Fondo Nazionale Politiche Sociali.

Un rimpallo di responsabilità dunque tra Comune, Regione e Ministero, che non lascia spazio di intervento sui rischi che corrono le donne costrette in determinate situazioni di violenza, in un momento storico in cui i dati relativi al femminicidio dovrebbero angustiare personalità a qualsiasi livello istituzionale.

Per conoscere il futuro di Casa Fiorinda, rappresentanti di diverse associazione e cooperative del territorio hanno sottoscritto una richiesta di confronto con il Sindaco De Magistris e l’Assessore al Welfare, Roberta Gaeta, che questa mattina ha incontrato i manifestanti rassicurandoli e scongiurando la definitiva chiusura della casa di accoglienza. Ma c’è ancora tanto da fare in contrasto alla violenza di genere, favorendo tutte le attività e i servizi di contrasto indipendentemente dalle opportunità economica dei fondi emergenziali.

Intervista video a Tania Castellaccio, referente della Cooperativa Dedalus.

Camilla Esposito

Leave a comment