Musica. Il ruolo delle canzoni nel periodo bellico

ROMA – Promossa dalla “Associazione culturale Ossigeno” di Roma, lo scorso 4 novembre, presso la sede della stessa sita a Velletri in Via San Biagio, si è tenuto uno spettacolo concerto incentrato sul ruolo giocato dalla musica negli anni della guerra. Le canzoni sono state interpretate da una delle voci più grandi della musica popolare: Sara Modigliani, insieme con il gruppo Albero della Libertà, composto da Gabriele Modigliani, Stefano Pogelli, Gavina Saba, Livia Tedeschini Lalli e Laura Zanacchi.

Le canzoni proposte durante lo spettacolo sono state tratte dai periodi di guerra e i testi approfonditi e analizzati. Al termine dello spettacolo c’è stato spazio anche per uno scambio di opinioni tra artisti e pubblico. In occasione dell’incontro musicale, il Prof. Alessandro Portelli, storico, critico musicale e anglista italiano che ha introdotto lo spettacolo, ha risposto alle nostre domande circa il ruolo storico della musica finalizzato alla libera espressione.

Le canzoni del periodo bellico nascono come reazione alla propaganda?

«Sicuramente le canzoni popolari sono state una voce alternativa rispetto alla propaganda bellica e nazionalista del tempo di guerra»

Le canzoni più importanti degli anni della guerra?

«Soprattutto canzoni provenienti dal repertorio popolare, quali “Gorizia” o “Fuoco e mitragliatrici”»

Qual è la chiave di lettura delle canzoni del periodo bellico che avete proposto?

«In questo caso i testi proposti sono stati contestualizzati con la lettura di un’autobiografia popolare, Terra Matta, di Vincenzo Rabbitto, che ha aiutato a capirne il senso e la funzione.»

Attualizzando l’argomento. Si compongono ancora canzoni-denuncia?

«Molte canzoni-denuncia circolano nei mezzi di comunicazione di massa e in rete, per cui direi che la creazione dal baso dipende molto dalle circostanze. Per esempio, le canzoni hanno oggi un ruolo molto importante nella lotta democratica del Kurdistan.».

Daniele Amelino

Leave a comment