La verità sui vaccini? “Il ragionevole dubbio” risolto in 124 minuti

 

PORDENONE – La verità sui vaccini? In soli 124 minuti. Tanto dura infatti il documentario di Ambra Fedrigo sull’argomento. La dimostrazione concreta di come si possa informare con equilibrio, trattando uno spinoso tema esclusivamente dal punto di vista scientifico, e con un tocco di ‘umanità’ che testimonia come la verità scientifica sia venuta a mancare nell’informazione pubblica degli ultimi decenni in Italia.

Ambra Fedrigo

Ambra Fedrigo

Ambra Fedrigo nasce in Italia da mamma viennese e padre goriziano. Ha studiato in America e vanta due Associates of Applied Arts: Multimedia & Web Design e Produzioni Video. Ambra Fedrigo è una donna, una regista, una mamma che ha sentito dentro sé il richiamo forte di rendere giustizia all’informazione in un ambito scientifico che purtroppo vanta forti influenze da parte di potenti case farmaceutiche e operatori sanitari, a vari livelli, del Ministero della Salute.
Abbiamo visto il documentario integralmente, in alto uno spezzone video, e siamo convinti che debba essere diffuso quanto più possibile, che debba essere visto dagli studenti di medicina, nelle Università italiane, nelle scuole, nelle piazze delle città, per una nuova consapevolezza, per tutelare le madri e i padri, ma soprattutto i bambini, che troppo spesso restano vittime delle reazioni avverse alla vaccinazione. Alla regista Ambra Fedrigo abbiamo rivolto le nostre domande.

Perché un documentario sulle vaccinazioni?

«Quando diventi mamma non ti rendi conto di esserti appena iscritta a tutte le facoltà del mondo. Ne devi sapere di tutto e devi filtrarlo con l’esperienza del cucciolo che stai crescendo, che puntualmente metterà alla prova te genitore e l’ordine costituito. Questo con la stanchezza di chi ha affrontato il parto e poi stremata dalle poppate, dalle mastiti. Ma quello che nasce con il bambino è un potentissimo desiderio di proteggerlo. Di proteggerne la salute. Di proteggerne il sorriso. Ho avuto la fortuna di essere stata avvisata circa la pratica vaccinale e ho letto libri, frequentato convegni, ascoltato esperienze che ti toglievano il respiro. Ho maturato un debito di riconoscenza per quelle famiglie che si sono aperte a noi, che hanno condiviso la loro esperienza. Perché a vaccinare, o a non vaccinare, come tutto nella vita del bambino, bisogna essere in due: madre e padre. C’è chi è più sordo alla letteratura. Ma l’esperienza diretta arriva al cuore di tutti. Ho fatto un percorso consistente, non essendo medico o scienziata, e ho pensato di condividerlo a modo mio, essendo regista. In 124 minuti ci sono dubbi e poi decisioni prese nell’arco di 4 anni. Penso che abbia un valore. Un Gedankengang (Ragionamento – ndr) condivisibile o quanto meno meritevole di ascolto.»

In Italia la vera informazione è a cura esclusiva dei cittadini?

«“Il Ragionevole Dubbio” esce in un momento di grande fermento. Neanche ad averlo fatto apposta. Il cittadino è ormai bombardato su tutti i media circa la necessità impellente di riacquistare la soglia di vaccinazioni del 95%, che ci dovrebbe porre al riparo dalle epidemie.
Una volta ho visto un breve video provocatorio dove si sarebbe voluto vedere la reale efficacia delle vaccinazioni, invitando i fervidi sostenitori di questa pratica a vivere in condizioni di salute e igiene inesistenti.
Quando si vedono i grafici del calo della patologia, di cui si caldeggia la presunta protezione data dalla vaccinazione, vengono solitamente considerati dalla data di pratica di una vaccinazione di massa, tronfi d’orgoglio nel vedere l’andamento della diffusione della patologia tendente verso la decrescita. Ebbene, preso il grafico nella sua interezza, cioè dal raccoglimento dati precedente alla introduzione della vaccinazione, si vede che la curva aveva lo stesso un andamento di decrescita.
A volte mi pare amaramente di sentire la barzelletta dell’orso: A Milano un tipo si vanta di essere uno scaccia-orsi. “Ma non ci sono orsi a Milano!”, si sente alzarsi la voce di un cittadino che pensa di dover restituire un po’ di verità alla materia. “Hai visto come ho fatto bene il mio lavoro?”, replica lo scaccia-orsi.
Ma in realtà non sono gli andamenti dei grafici il vero problema. Lo so, è sconvolgente! In realtà si parla di genitori e di figli e di nonni e di militari e di ragazze nel pieno della loro giovinezza. Si parla di migliaia di loro. Vite provate dall’irragionevole desiderio di guardare grafici e occultare dati

Il suo punto di vista sulle vaccinazioni?

«Dopo 4 anni di letture, interviste, frequentazioni di convegni, ho capito che la scienza e la coscienza sono dall’altra parte, dove non si demonizza, ma si cerca di riportare a un discorso logico e di ascolto la pratica medica. Trovo offensivo quanto divulgato, che ha fatto passare i medici contro la pratica di vaccinazione di massa come degli incompetenti che devono tornare a studiare, come se non avessero capito bene la lezione. Si tratta di medici che, oltre a fare pratica di ambulatorio, studiano ore giornalmente, rubando ore al sonno. Si tratta di medici che ascoltano i pazienti, facendone di loro, delle loro storie, i loro interessi e non i premi che vengono dispensati quando si raggiunge un quorum ampio di oggetti vaccinati. Loro vedono i ‘soggetti’ e vanno contro l’ordine costituito, per me, cieco alle esigenze del cittadino. E questi dovrebbero tornare a scuola? A imparare cosa? Marketing e come imparare a gestire le proprie finanze? Ovviamente è una provocazione. Ma in questo mondo se non sei provocatorio non vieni ascoltato. Se parli col cuore alla gente, con le lacrime agli occhi perché ti lasci permeare dal loro dolore senza voler fare sensazionalismi da quattro soldi, non sei credibile.
Ci sono scienziati allarmati a livello internazionale per il punto di non ritorno a cui stiamo facendo volgere il pianeta. Con questa logica globalizzata e capitalistica, dove non esiste la resilienza, la compassione in senso di cum patio, patire con, ognuno prende ciò che può quando può, mandando allo sfacelo il pianeta e decretando la fine per la nostra specie. Gaia continuerà a vivere. Solo non ci saranno le condizioni per la razza umana per farlo. A meno che noi non riscopriamo la nostra vera forza. Quello di essere esseri unici, indipendenti e forti di gente e di lacrime e di gioia che decidiamo di agire ogni giorno, di diventare esseri attivi nella nostra vita, che scendono in campo e non si limitano a insultare dagli spalti l’operato di chi fa. Un invito alla ripresa della propria vita e il potere di cambiarla in meglio.»

Dove e quando potrà essere visibile integralmente?

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«Dove vederlo? Ho fatto dei DVD per poter sostenere il mio operato, ma sono apertissima a darlo nelle sale. Il 6 dicembre scorso c’è stata la prima del documentario: 400 persone, la sala piena di anime. E’ stato un miracolo. Se volete averlo nella vostra città organizzate un incontro! Se volete il DVD potete contattare il seguente indirizzo: amiclavez@yahoo.it.
Un abbraccio a tutti di cuore e che possiate vivere la vostra vita nella gioia.»

Un consiglio? Prendetevi 124 minuti di riflessione prima di decidere se fare o meno la vaccinazione ai vostri figli.

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