Economia. A Sarno un incontro sul nuovo codice appalti pubblici

SARNO – Si è svolto venerdì 24 giugno, presso la sala conferenze dell’azienda sarnese “Tekla”, un incontro organizzato dall’associazione culturale “Sarnica Universitas” per dibattere circa la modifica del codice degli appalti pubblici. Il dibattito è stato incentrato soprattutto sul Disegno di Legge 50/2016, che regola l’aggiudicazione dei contratti di concessione sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori di servizi quali acqua, energia, servizi postali e trasporti. Altro argomento è stato anche il riordino della disciplina vigente in materia dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.

L’incontro, moderato dagli Avv. Antonio Ascolese, che è parte del direttivo della associazione; e Walter Giordano, presidente di Sarnica Universitas, ha riscosso un discreto successo. Ha preso parte all’evento anche l’Avv. Paolo Diodati, presidente onorario dell’associazione “Salerno Giuridica” il quale, rivolgendo il suo sguardo verso questo nuovo Decreto lo ha definito frettoloso, essendo entrato in vigore senza la consueta “vacatio legis”, lasciando quindi aperte numerose questioni circa le normative applicate e previste dalla precedente legge.

La pecca di questa nuova normativa, secondo Diodati, è sicuramente la scarsa semplificazione che questa offre, infatti le aziende che vogliono introdursi nel mondo delle gare d’appalto devono eseguire, per certificarsi, un iter molto complesso e lungo. Così, per la realizzazione di un atto che dovrebbe risultare facile e funzionale, vengono impiegati dei mesi. E’ per questo motivo che l’intero sistema si sta avviando verso la crisi degli appalti pubblici, poiché l’imprenditore non riesce a tenere il passo con la difficoltosa catena burocratica.

La parola è dunque passata all’Avv. Francesco Armenante, docente di Scienze dell’Amministrazione, il quale ha trattato i temi essenziali del nuovo decreto legislativo e ha definito questa riforma come epocale. Anche l’Avv. Armenante ha affermato che il Decreto 50 del 19/04/2016 non è esaustivo, poiché questo dovrebbe essere volto a ridurre i tempi, grazie al sistema della “Soft law”, infatti ogni disciplina di settore ha una normativa di base da cui partire, e poi si dovrebbe far affidamento alle linee guida che dovrebbero rendere l’iter di partecipazione più snello. Sarebbe poi compito del legislatore appurare se i soggetti coinvolti siano qualificati.

Oltre all’impresa, anche la stazione appaltante deve essere qualificata, così come i commissari di gara. Il rallentamento delle pratiche infatti sarebbe dovuto alla scarsa qualificazione di tutti questi enti, ed è per questo che le stazioni appaltanti da 35mila diverranno solo 200.
In ultimo, il professore ha rivolto uno sguardo alle concessioni, che reputa essere una piaga del nostro territorio, poiché queste non sono volte a tutelare il bene dato in gestione. Oggi infatti le concessioni hanno un valore che corrisponde al fatturato che il gestore riesce a realizzare, sfruttando il bene affidatogli. Compito dell’amministrazione sarà quello di limitare, ovviamente, i fenomeni devianti.

L’incontro poi è giunto al termine, e significative sono state le parole di Walter Giordano, il quale ha affermato che nonostante siano ancora molti i punti da chiarire di questa riforma, è anche attraverso la cultura che può essere amministrata un’azienda, e dunque anche tutto il sistema degli appalti pubblici.

Carmela Landino

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